Quasi contestualmente ci siamo trovati nel mese di luglio a far fronte a due importanti cambi di appalto nel magazzino ALI’ di Via Olanda e nel magazzino Gottardo Spa di Corso Spagna.
Per quanto riguarda il magazzino ALI’ va ricordato che l’ultimo cambio di appalto era stato nel mese di giugno del 2016. Già prima del cambio, a seguito delle lotte portate avanti dai lavoratori si era arrivati ad ottenere, da un lato la cancellazione di contratti di lavoro in essere del tutto illegittimi, dall’altro l’ottenimento di tutta una serie di condizioni di miglior favore, tra cui l’assunzione come dipendenti e non più come soci lavoratori, il ticket restaurant, le integrazioni per malattia ed infortunio e varie altre condizioni di miglior favore. In quel contesto Alì decideva di effettuare un cambio di appalto firmando un contratto di appalto con una multinazionale della logistica, XPO, la quale affidava in subappalto al consorzio ARV la gestione del magazzino, il quale a sua volta lo affidava ad una propria associata, Rapida srl. La decisione di ALI’ era motivata allora da una presunta necessità di affidare l’appalto ad una società competente e ben strutturata. Successivamente a quest’ultimo cambio di appalto, ALI’ decideva di aprire il nuovo magazzino in via Svezia arrivando a sottoscrivere in Prefettura il 9 giugno dello scorso anno un protocollo di intesa sottoscritto da CGIL, CISL e UIL, nel quale venivano inserite alcune norme che avrebbero dovuto regolamentare i successivi cambi di appalto, di fatto, lasciando mano libera all’azienda di assumere chi era di maggior gradimento e nel quale veniva di fatto impedito l’esercizio del diritto di sciopero. Anche in questa circostanza, CGIL, CISl e UIL si rivelavano più realisti del re concedendo ad Alì un accordo che segnava un arretramento significativo sul piano dei cambi di appalto e sul diritto di sciopero. Ovviamente, noi come ADL Cobas non abbiamo firmato quel protocollo in prefettura. Ma oltre al danno non poteva mancare la beffa, nel senso che per il personale assunto in Via Svezia si procedeva con l’assunzione tramite il Jobs Act e con il contratto del commercio. Una parte di lavoratori – in particolare quelli che non avevano mai lottato e per lo più iscritti ad altre OO.SS. accettavano di passare in Via Svezia, mentre lo zoccolo duro dei lavoratori che avevano combattuto per cancellare le precedenti condizioni di semischiavitù, rimanevano in Via Olanda mantenendo tutte le condizioni di miglior favore conquistate in anni di lotta e ovviamente anche la tutela dell’art.18.
Questa vicenda dimostra che le strategie di questi nostri padroni padani della GDO sono molto variegate e spesso anche non lineari, ma è certo che ciò che ha in mente anche il buon Canella è l’odio per i sindacati (non tutti ovviamente, probabilmente avrà apprezzato molto l’accordo siglato da CGIL CISL e UIL in Prefettura ) e l’idea che l’azienda è come una grande famiglia dove però non è ammessa la ribellione dei figli. Purtroppo per Canella, contrariamente alle concezioni sui rapporti di lavoro, si è riusciti a ripristinare all’interno dei suoi magazzini un minimo di legalità solo grazie alle lotte dei lavoratori che non si sentono per niente appartenere alla grande famiglia Alì, ma semplici lavoratori con diritti da rivendicare. Strategie poco chiare sicuramente visto che l’affidamento alla multinazionale XPO si è rivelata ancora una volta priva di una base solida e ovviamente non possiamo sapere quanto il nuovo fornitore potrà dare in termini di continuità lavorativa. Ad ogni modo questo cambio di appalto è stato effettuato seguendo la nuova procedura prevista anche dal CCNL che ha recepito quanto già da noi sottoscritto con FEDIT (Tnt, BRt, Gls, Sda) in materia di cambi di appalto e la direttiva europea che prevedeva che il cambio di appalto doveva equivalere ad un passaggio diretto senza soluzione di continuità. E così è stato fatto e si è arrivati ad un cambio di appalto che non ha comportato alcun disagio per il lavoratori in quanto ogni aspetto retributivo, contributivo, fiscale, l’anzianità di servizio, i livelli, le condizioni contrattuali e retributive passano al nuovo fornitore senza soluzione di continuità e senza alcuna interruzione del rapporto di lavoro. In ogni caso dalle assemblea dei lavoratori è uscito un chiaro ammonimento ad ALI’, nel senso che non verranno più accettati nuovi cambi di appalto e la battaglia per il futuro sarà sicuramente per l’assunzione diretta da parte di ALI’ ma alle condizioni presenti nel magazzino.
Con le stesse tempistiche si è tenuto un altro importante cambio di appalto presso il magazzino Gottardo Spa di Padova in Corso Spagna, dove lavorano oltre 400 lavoratori.
Nella giornata di ieri 30 luglio 2018 a seguito di una trattativa molto complessa che vedeva da una parte, la volontà di Gottardo Spa di procedere con il cambio dell’appalto affidandone il contratto a Flexilog, dall’altra la nostra contrarietà a procedere con cambi di appalto che producono solo disagi ed incertezza. Ma a fronte della determinazione sia di Europa Logistica che di Gottardo di risolvere il contratto di appalto, abbiamo posto alcuni punti per noi irrinunciabili sui quali si sarebbe potuto trovare un accordo, con una ulteriore nostra precisazione consistente nel dichiarare con estrema determinazione che non accetteremo più cambi di appalto, in quanto lotteremo fino all’ultimo , qualora si arrivasse a proporne un altro, per l’assunzione diretta di tutti i lavoratori con Gottardo Spa.
Quali sono i punti qualificanti dell’accordo:
TUTTI I I LAVORATORI E TUTTE LE LAVORATRICI PRESENTI NEL MAGAZZINO ALLA DATA DEL 31 LUGLIO, COMPRESI I TEMPI DETERMINATI, PASSERANNO ALLA NUOVA SOCIETA’ LOG UP CON PASSAGGIO DIRETTO E SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’, MANTENENDO LE STESSE CONDIZIONI RETRIBUTIVE E NORMATIVE, L’ANZIANITA’ DI SERVIZIO, COMPRESA QUELLA CONVENZIONALE ED IL LIVELLO;
I LAVORATORI CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATI CON ANZIANITA’ DI 24 MESI O CHE HANNO GIA’ AVUTO 4 PROROGHE AVRANNO UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO;
E’ STATA CANCELLATA LA RICHIESTA MOLTO INSISTENTE PORTATA A VANTI DA GOTTARDO E DA FLEXILOG DI VOLER CONDIZIONARE IL PASSAGGIO DEI LAVORATORI ALLA SOTTOSCRIZIONE DI UN VERBALE DI CONCILIAZIONE (CHIAMASI TOMBALE).
GLI ATTUALI ACCORDI MIGLIORATIVI IN ESSERE RISPETTO AL CCNL RIMANGONOO IN VIGORE FINO AL MESE DI OTTOBRE DEL 2018;
VENGONO GARANTITI I DIRITTI SINDACALI ANCHE ALLA NOSTRA O.S. COSì COME ERA PREVISTO NEI PRECEDENTI ACCORDI;
Questi i punti più significativi delle nostre richieste che sembravano condivise anche da altre OO.SS.
Il risultato ottenuto rispecchia esattamente quello che le assemblee che si sono succedute in questo mese hanno deliberato. Durante tutta la trattativa abbiamo assistito a comportamenti molto ambigui e contraddittori da parte di altre OO.SS. In particolar modo abbiamo partecipato ad un incontro che doveva essere congiunto, scoprendo che CGIL, CISL e UIL senza la presenza dei delegati, si erano ritirati a parte con Gottardo e Flexilog, per concordare il testo dell’accordo da venire a proporci. Con l’incredibile determinazione a voler firmare un accordo che conteneva il verbale di conciliazione a costo zero per le aziende. Per poi essere smentiti, poco dopo, dagli stessi loro delegati che non hanno accettato di firmare quella proposta irricevibile. Quali siano poi i motivi reali per cui le altre OO.SS non abbiano firmato è difficile capirlo.
Per quanto ci riguarda, con estrema coerenza abbiamo formulato, in relazione solo al cambio di appalto, alcune proposte per noi irrinunciabili e quelle proposte sono state accettate in buona misura e di conseguenza abbiamo firmato, consapevoli che abbiamo ottenuto un importante risultato.
DA DOMANI OVVIAMENTE DOVREMO INIZIARE A DISCUTERE DI COME AFFRONTARE LA NECESSITA’ DI ARRIVARE A AD UN ACCORDO DI SECONDO LIVELLO CHE SAPPIA RECEPIRE IN BUONA PARTE LE RICHIESTE CHE ANDREMO A PRESENTARE, A PARTIRE OVVIAMENTE DALLE CONQUISTE OTTENUTE IN QUESTI ANNI.
CHIARO CHE INDIETRO NON SI TORNA.