Il 31 Maggio 2016 è la data fissata per la chiusura del magazzino MaxiDì di Montegalda (Vi) per lo spostamento del processo produttivo nel cantiere MaxiDì di Belfiore (Vr). Ad oggi non ci sono ancora risposte certe per il futuro di oltre 100 lavoratori. Come Adl Cobas sono mesi che chiediamo la garanzia occupazionale per queste persone con il mantenimento delle attuali condizioni contrattuali per quanto riguarda scatti d’anzianità, livelli e non applicazione del Jobs Act. Lo abbiamo fatto scioperando il 22 dicembre e nella prima metà di gennaio assieme ai lavoratori dei magazzini Unicomm di Dueville e San Pietro in Gu e Aspiag di Mestrino, gestiti tutti in appalto dalla cooperativa Mg Service. Da allora in questi mesi abbiamo ricevuto solo vaghe risposte su possibili ricollocamenti e su eventuali incentivi all’esodo per chi non potesse essere riassunto in un altro cantiere senza fornire dati precisi.
Come Adl Cobas abbiamo chiesto in questi mesi il blocco di nuove assunzioni (a tempo determinato) nel magazzino di Belfiore per dare quindi precedenza a chi è attualmente impiegato a Montegalda e manifestasse la volontarietà di andare a lavorare nel cantiere veronese.
La settimana scorsa c’è stata la convocazione di un tavolo in Prefettura, dove la cooperativa Mg Service ha presentato una proposta ritenuta insufficiente sia perchè non garantisce il ricollocamento di tutti i lavoratori, sia perchè mette a disposizione a Belfiore pochi posti per il trasferimento e infine propone un incentivo all’esodo molto basso.
Pertanto i lavoratori di Adl Cobas dei cantieri MaxiDì di Belfiore e Montegalda hanno deciso di scioperare oggi per 4 ore. Rispettivamente alle 4.00 e alle 10.00 di questa mattina è iniziata l’astensione dal lavoro e la presenza fuori dai cancelli con bandiere e striscioni. La mobilitazione odierna vuole essere un segnale per ottenere rapidamente una soluzione soddisfaciente rispetto alle richieste portate avanti in questi mesi.
A Belfiore i facchini hanno scioperato in solidarietà con i colleghi di Montegalda e per ottenere risposte rispetto alla piattaforma presentata alla Sky Coop, la quale non ha mai dato risposte. Le rivendicazioni avanzate riguardano il pagamento degli istituti contrattuali al 100% in forma fissa, la malattia e l’infortunio pagati al 100%, il riconoscimento della mezz’ora di pausa retribuita, l’introduzione di un ticket restaurant e il riconoscimento dei livelli previsti dal Contratto Collettivo Nazionale.
La mobilitazione di oggi ha dato già un piccolo ma importante risultato, infatti la settimana prossima è stato fissato un incontro con la controparte per affrontare le specifiche problematiche del cantiere di Belfiore. Per quanto riguarda la vicenda di Montegalda invece domani si svolgerà un altro incontro in Prefettura, che speriamo sia più produttivo, visto che la data del 31 maggio si avvicina sempre di più e ad essere in bilico è il futuro di 100 famiglie.