Siamo qui oggi pieni di dolore e rabbia per dovere registrare l’ennesimo morto ammazzato per avere difeso i diritti sul lavoro, un morto che si aggiunge alle centinaia di altri morti sul lavoro, frutto del venir meno della sicurezza, sempre più precaria per garantire più profitti. Il lavoratore ammazzato questa mattina era impegnato come coordinatore del Si Cobas ad organizzare la grande giornata di sciopero indetta da tutte le sigle del sindacalismo conflittuale, contro l’arroganza di FEDEX, contro le violenze squadriste successe a Lodi, per la riapertura immediata del magazzino Fedex di Piacenza, per il ripristino di pieni diritti sindacali, contro lo sblocco dei licenziamenti. Come è noto, ciò che ha portato all’omicidio di Adil nasce tutto dalla vertenza con Fedex che alcuni mesi fa ha deciso unilateralmente di chiudere il magazzino di Piacenza gettando in mezzo a una strada quasi 300 persone.
Siamo in presenza di una scelta incredibile ed inaccettabile di Fedex, che ha come obiettivo principale lo smantellamento delle OO.SS. che hanno portato legalità e diritti all’interno di questa azienda, così come è successo in moltissimi altri magazzini di corrieri espressi e di logistica. A fianco della chiusura di Piacenza, Fedex sta procedendo con un percorso di internalizzazione, concordato segretamente con CGIL, CISL e UIL (quasi inesistenti in questi magazzini) , iniziato a Padova e Bologna che ha anche in questo caso lo scopo di cancellare i diritti sindacali a Si Cobas e Adl Cobas, “colpevoli” di avere lottato contro le mafie delle cooperative, di cui TNT si è sempre bellamente servita.
Ma questa strategia ha assunto connotarti molto ben più gravi, in quanto, oltre al progetto di riorganizzazione e di sponsorizzazione dei sindacati complici di questo piano, si sta usando una cieca violenza per terrorizzare chi lotta. Quello che è successo oggi davanti al magazzino LIDL di BIANDRATE (Novara) è la logica conseguenza delle aggressioni che vi sono state in questi ultimi mesi, da quella di San Giuliano a quella di Tavazzano, sotto gli occhi complici della polizia, a quella di Prato.
Tutto questo avviene nel vuoto più totale della politica che nulla ha fatto fino ad oggi per intervenire e trovare una soluzione alla vertenza Fedex.
Di fronte ad un fatto di questo genere non ci possono essere giustificazioni o attenuanti: le responsabilità sono chiare ed evidenti. La prima responsabilità ce l’ha inequivocabilmente Fedex che ha scelto solo ed esclusivamente una linea di scontro frontale con i lavoratori di Piacenza, di Padova, di Bologna e di tutti gli altri magazzini nonchè con Adl Cobas e Si Cobas, rifiutandosi aprioristicamente di ricercare soluzioni condivise per la vertenza di Piacenza.
Siamo in presenza di scelte folli che alimentano tensioni e producono tragedie.
Per questi motivi , oggi, e a maggior ragione per quello che è successo , nella consapevolezza che non c’è nulla che possa porre rimedio alla tragedia successa , siamo qui a scioperare e manifestare in tutta Italia urlando a gran voce che questo omicidio ha grandi responsabilità in chi non ha saputo e voluto risolvere politicamente un conflitto sociale con l’arma della trattativa, ma ha voluto testardamente insistere in una linea di scontro, che ha trovato fino ad ora la pressoché totale complicità delle istituzioni . Istituzioni, Governo in primis, che portano anch’esse la responsabilità di quanto è successo, proprio per non avere voluto intervenire e aver voluto assecondare i piani di Fedex.
NIENTE DEVE RIMANERE IMPUNITO, DOBBIAMO CONTINUARE LA LOTTA PERCHE’ SI ARRIVI ALL’ACCERTAMENTO DELLE VERE RESPONABILITA’ NELL’OMICIDIO DI ADEL E PERCHE’ SI ARRIVI A RIMUOVERE LE CAUSE CHE HANNO PORTATO ALL’AUMENTO DELLA SPIRALE DI VIOLENZA PADRONALE. IL GOVERNO DEVE INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE PERCHE’ VENGANO DATE RISPOSTE CONCRETE ALLE ISTANZE RIVENDIACATE DA MESI