Riparte lo sciopero nei magazzini di Padova e Noventa di Piave.
Dopo mesi di scioperi e incontri, nella giornata di ieri 27 gennaio si è tenuto un nuovo incontro con Aspiag e Mag Servizi (convocato anche questo dopo le iniziative di sciopero messe in atto nei giorni scorsi) nel quale si sarebbe dovuto trovare un accordo generale su tutte le questioni che da tempo sono state sollevate dai lavoratori dei due magazzini. Difficile credere al fatto che Mag si è presentata con un documento nel quale si proponeva di applicare il CCNL, senza tenere in alcuna considerazione le richieste presentate fin da ottobre dello scorso anno ad Aspiag e a Aster Coop, ma con l’ulteriore aggravante di avere messo come primo punto del documento quello di voler applicare nel magazzino di Monselice la normativa sullo sciopero riguardante i servizi essenziali. Da parte di Aspiag vi è stata una ulteriore descrizione di quanto bello sia questo impianto e sono state presentate offerte economiche, sia per coloro i quali non possono trasferirsi che per il rimborso per chi dovrà fare il pendolare, molto lontane da quanto era stato richiesto. Addirittura arrivando a proporre un servizio di pullman che partirebbe da Noventa di Piave, passando per Padova per portare i lavoratori, distribuiti sui tre turni, a Monselice. Una proposta assurda in quanto comporterebbe un dispendio di tempo per i lavoratori quanto meno doppio rispetto ai tempi di percorrenza utilizzando mezzi propri. Inoltre, sia Aspiag che Mag Servizi, non si sono mossi dalla proposta di organizzare il lavoro su turni di 6.30 ore al giorno su sei giorni a settimana su turni distribuiti sulle 24 ore.
Fin dai primi incontri, come Adl Cobas abbiamo sempre ribadito che il trasferimento al nuovo magazzino di Monselice non avrebbe dovuto portare a nessun peggioramento delle condizioni lavorative e di qualità di vita. Ci è stato risposto invece che, purtroppo, la nuova tecnologia introdotta impone che con si possa organizzare il lavoro diversamente da quanto illustrato. Quindi turni su 24 ore su sei giorni e addirittura turni anche spezzati, come prevede il ccnl firmato dai confederali, su un nastro lavorativo di 12 ore.
A fronte di queste vergognose posizioni illustrate da Aspiag e Mag servizi, da parte dei delegati di Adl Cobas di Padova e di Noventa di Piave si è tenuta una posizione molto chiara e decisa sul fatto che a quelle condizioni il tavolo non poteva proseguire, soprattutto perché non è accettabile che un avanzamento tecnologico comporti un pesantissimo peggioramento delle condizioni lavorative e di vita. Passare da 5 giorni lavorati su 7, a sei su sette, lavorare su tre turni, compreso anche il notturno in condizioni di temperature variabili tra i 2 gradi e i 12, effettuando un lavoro da catena di montaggio, non è accettabile. Dopo avere illustrato in modo molto determinato questi concetti, accompagnati dalla richiesta di rivedere interamente le proposte economiche, il tavolo è stato interrotto, con l’invito ad Aspiag e Mag Servizi di ripensarci e presentarsi al tavolo di domani con proposte che non si discostassero da quanto richiesto ormai da molti mesi.
Da questo incontro la delegazione di Adl Cobas se ne è uscita molto più incazzata decidendo di proclamare immediatamente lo sciopero nei due magazzini di Noventa e Padova, a cui si è associata anche la solidarietà dei facchini del magazzino Aspiag di Mestrino, i quali nella giornata odierna hanno effettuato una fermata di solidarietà di un’ora.
Ci sarà un nuovo incontro nella giornata di domani venerdì 29 gennaio sempre a Padova a partire dalle ore 17, mantenendo in essere lo sciopero perché i lavoratori sono troppo incazzati per le lungaggini di una trattativa che, a pochi mesi dalla chiusura dei magazzini di Padova e Noventa, è tornata al punto di partenza, se non peggio. Tra le altre cose richieste, vi è anche quella del ritiro immediato dell’atto di rappresaglia messo in atto da Mag Servizi nei confronti di un delegato di Adl Cobas a Padova, al quale, con un chiaro intento intimidatorio, è stato cambiato l’orario di lavoro da turno di otto ore continuativo a spezzato su nastro lavorativo di 12 ore. Il tempo di attendere è finito, o Aspiag e Mag arriveranno domani con proposte accettabili, oppure sarà lotta ad oltranza.
NON POSSIAMO SUBORDINARE LA NOSTRA VITA ALLE ESIGENZE DI PROFITTO DI ASPIAG. CONTINUIAMO UNITI NELLA LOTTA