Abbiamo appreso, tramite un comunicato stampa del 26 settembre, che la società CIVIS spa, azienda leader nei servizi di vigilanza e sicurezza che applica il CCNL “Vigilanza e Servizi Fiduciari”, riconoscerà a tutti suoi dipendenti un ulteriore superminimo di 110€, oltre a quello di 90€ che aveva già applicato a partire dal luglio 2023. La busta paga dei dipendenti CIVIS dovrebbe passare perciò dai 950€ lordi di maggio 2023 a 1200€ a partire dal mese di settembre 2023 (si devono aggiungere infatti 50 euro del rinnovo del CCNL) .
Lo diciamo chiaramente: non si tratta di un regalo che CIVIS fa ai propri dipendenti, bensì il frutto delle continue iniziative e mobilitazioni sindacali degli ultimi mesi nonché delle numerose cause intentate dagli Avvocati D’Andrea e Gianolla che hanno catturato l’attenzione mediatica, giudiziaria e politica su questo settore e su questa azienda. Giusto lunedì 25 settembre la trasmissione “Presa Diretta” ha raccontato la lotta per arrivare alla fine del mese di due dipendenti CIVIS di Padova e la prima sentenza contro questa azienda vinta dalla nostra organizzazione sindacale.
Ricordiamo che dopo 8 anni di vacanza contrattuale, CGIL-CISL-UIL hanno accettato aumenti ridicoli delle retribuzioni per i lavoratori e le lavoratrici dei servizi fiduciari (soli 50€ lordi fino a maggio 2024 a cui seguiranno altre 4 tranche di incremento retributivo 25 € con la retribuzione del mese di giugno 2024; 25 € con la retribuzione del mese di giugno 2025; 20 € con la retribuzione del mese di dicembre 2025; 20 € con la retribuzione del mese di aprile 2026), ed è bene ribadirlo: anche il rinnovo del CCNL ha risentito delle iniziative sindacali e legali che abbiamo messo in campo. Dopo anni di trattative, rotture e stalli, l’accordo sul rinnovo è stato trovato dopo la sentenza del Tribunale di Milano che ha condannato CIVIS spa a risarcire i lavoratori perché applicava un contratto, che sebbene siglato dai sindacati confederali, è stato considerato in violazione dell’art. 36 della Costituzione, in quanto non garantisce “una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sè e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Pur ritenendo ancora bassa una retribuzione di 1200€ lordi (anche perché non vi sono state modifiche ad altri istituti economici , maggiorazioni per lavoro notturno in primis) e consapevoli che questo 200 euro di superiminimo saranno assorbiti dai futuri aumenti previsti dal rinnovo del CCNL, riteniamo comunque che oggi sia fondamentale ribadire l’importanza della lotta nei singoli posti di lavoro e con le singole aziende del settore per migliorare le condizioni di lavoro. Anche perché è evidente che il Governo e questo parlamento non sono intenzionati ad introdurre un salario minimo legale. La contrattazione collettiva, i tavoli con il Governo, senza la lotta non sono in grado di risolvere il problema dei salari da fame: la lotta che abbiamo messo in campo con CIVIS ci dice anche questo. Oltre a sbugiardare i sindacati confederali che continuano ad elemosinare un aiuto dal Governo (che comunque la si veda non arriverà mai), pur di evitare il conflitto, sostenendo che questi lavoratori e lavoratrici sono troppo precari e indivisualizzati per poter costruire delle lotte.
Per questo non ci accontenteremo di questi singoli aumenti, ma continueremo nei prossimi giorni con la nostra battaglia contro il “lavoro povero” e per ottenere delle retribuzioni che possano garantire una vita degna a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.
Per ADL COBAS
Marco Zanoto – Aurelio Bocchi – Leopoldo Socchè