I PIU’ VOTATI TRA I LAVORATORI SONO STATI DUE CANDIDATI DI ADL COBAS
Nella settimana scorsa si sono tenute le votazioni per il rinnovo delle RSU/RLS presso la cartiera Sappi Italy di Carmignano di Brenta. Sappi Italy, ricordiamo, è una industria multinazionale presente in tre continenti, con quattro stabilimenti negli Stati Uniti, 10 in Europa e 5 in Sudafrica. In Europa è presente con tre stabilimenti in Germania, due in Italia, e un impianto in Austria, Finlandia, Belgio e Olanda. Con un totale di occupati che si aggira intorno ai 12000.
L’impianto di Carmignano di Brenta occupa oltre 240 persone e come Adl Cobas siamo presenti dalle elezioni precedenti dove avevamo conquistato 2 RSU su 6, avendo ottenuto nelle precedenti votazioni 87 voti, contro i 90 della Cisl e 26 per la CGIL. Due dei nostri candidati avevano ottenuto allora il maggior numero di voti e avrebbero avuto il diritto di essere anche eletti come RLS. Ma l’azienda, in accordo con le altre due OO.SS., per un cavillo risibile impugnavano l’elezione a RLS costringendoci a ricorrere al Tribunale per vedere riconosciuta la legittimità dell’elezione a RLS. Purtroppo ci sono voluti più di due anni per vedere riconosciuta la legittimità della elezione. Di fatto, per tutto questo tempo, il ruolo di RLS è stato usurpato.
E’ stato ovviamente un periodo molto complicato perché con la pandemia la possibilità di confrontarci con i lavoratori è stata molto limitata e l’interlocuzione all’interno degli RSU è stata ridotta ai minimi termini , in quanto non si è mai potuto andare oltre quello che veniva proposto dall’azienda, sia per quanto riguarda il Premio di Risultato, sia per quanto riguarda la questione più importante riguardante l’organico.
Ciononostante, siamo riusciti a mantenere due RSU con una leggera flessione dei voti e abbiamo conservato due RLS, in quanto due dei nostri candidati hanno ottenuto il maggior numero di preferenze.
Si apre una nuova stagione, dove è chiaro che, a fronte di una erosione continua del potere d’acquisto dei salari e ad un processo di riorganizzazione interna che mira a rendere tutti flessibili, risparmiando sul costo della manodopera, bisognerà aprire un dibattito serrato con tutti/e lavoratori e lavoratrici, al fine di non arrendersi allo status quo, accettando passivamente le decisioni di una multinazionale che ragiona su scala globale, mentre per noi ciò che conta è anche e soprattutto la scala nazionale e aziendale. E’ quindi fondamentale cercare di trasmettere a tutt* il messaggio che se non si riparte con una vertenzialità intelligente, ma determinata, sarà molto difficile riuscire a scalfire lo strapotere della multinazionale.