L’ipotesi di CCNL Coop Sociali sottoscritta lo scorso marzo è la certificazione definitiva della subordinazione di Cgil Cisl e Uil alle esigenze delle Centrali Cooperative di comprimere diritti e salario per i lavoratori e le lavoratrici del welfare.
È palese che il rinnovo di un contratto nazionale, non rinnovato da più di 6 anni, non può passare semplicemente con un aumento di 80 € spalmati in un anno, neanche del tutto sicuri visti gli accordi di gradualità che non assicurano la totale applicazione degli stessi e una tantum di 300€ per i mesi di vacanza contrattuale.
Come non passa inosservato il rimando a livelli territoriali della definizione di BancaOre, del premio di risultato, delle notti passive del tempo di vestizione e della definizione dei servizi essenziali e le deroghe peggiorative sui tempi determinati e il recepimento totale del Jobs Act, mentre, per quanto riguarda gli inquadramenti, troviamo gli operatori/trici dell’accoglienza inquadrati al livello C1, e l’individuazione di nuovi profili di inquadramento a discrezione delle aziende.
Se non bastasse, CGIL CISL e UIL richiedono, a tutti i lavoratori, iscritti e non, di corrispondere il prezzo come “Contributo di Servizio Contrattuale” per il “lavoro” svolto.
Salta subito agli occhi come questo rinnovo non guardi al volere delle lavoratrici e dei lavoratori, che da anni stanno chiedendo un riconoscimento degno per il proprio lavoro svolto, più garanzie e un salario giusto.
È ora di alzare la voce e difendere gli interessi di chi opera nel sociale e nei servizi di welfare, di urlare a gran voce che le organizzazioni sindacali che hanno firmato questa pre-intesa non ci rappresentano!
Facciamo appello a tutte le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali, alle organizzazioni sindacali di base e conflittuali, ai collettivi ed ai coordinamenti di operatrici/ori sociali, a costruire in ogni territorio i COMITATI PER IL NO AL CCNL COOP SOCIALI e di VOTARE NO ALLA PRE-INTESA DI RINNOVO CCNL COOP SOCIALI.
Entro poche settimane, infatti, i sindacati firmatari dovranno procedere all’indizione di assemblee referendarie per confermare l’ipotesi sottoscritta ed arrivare alla firma definitiva del contratto.
75 mesi senza contratto, una trattativa portata avanti senza alcun mandato dai 350.000 lavoratori del settore, nessun recepimento delle istanze di base segnalate dalle assemblee di chi nei servizi ci lavora con sangue e sudore, spesso in maniera precaria, con sospensioni retributive e quasi sempre senza riuscire ad arrivare alla fine del mese, non possono passare senza che rimandiamo ai mittenti la responsabilità di questo disastro.
COSTRUIAMO DEMOCRAZIA, ORGANIZZIAMO IL DISSENSO E LA RIVENDICAZIONE DEI NOSTRI DIRITTI VOTIAMO NO AL CONTRATTO TRUFFA!
Lavoratrici e lavoratori delle Cooperative Sociali