Con il 31 marzo 2018 scadeva l’accordo nazionale sottoscritto da Si Cobas e Adl Cobas con alcuni dei principali corrieri che operano in Italia (TNT/Fedex, BRT, GLS e SDA) rappresentati da FEDIT che ha trasformato la forza d’urto del movimento di lotta dei facchini in un accordo che ha obbligato molte delle aziende fornitrici del servizio per i suddetti corrieri ad applicare le linee guide contemplate nello stesso. Avevamo definito storico l’accordo sottoscritto in quanto, oltre a prevedere tutta una serie di miglioramenti economici e contrattuali (garanzia delle 168 ore contrattuali, introduzione dell’integrazione di malattia ed infortunio, del ticket restaurant, passaggi automatici di livello da quello di ingresso – 6° J – fino al 4° J, clausola sociale -obbligo di assunzione di tutti i lavoratori in caso di cambio di appalto – aumento di due giorni di permessi retribuiti), poneva in discussione concretamente la figura del socio lavoratore ed il ruolo delle cooperative, ponendo le basi per un superamento concreto di questa forma societaria a partire dall’ equiparazione in tutto e per tutto del socio lavoratore con il lavoratore subordinato.
A partire da questo importantissimo risultato, frutto di un formidabile movimento di lotta, con l’avvicinarsi della scadenza naturale dell’accordo “Fedit” ed in occasione del rinnovo del CCNL sottoscritto dai sindacati confederali, abbiamo inviato a tutte le associazioni padronali una piattaforma di lotta che, da una parte, metteva in discussione aspetti decisivi di questo rinnovo e, dall’altra, riapriva il terreno del confronto con FEDIT, trovando anche la disponibilità da parte di CONFETRA di sedersi al tavolo della trattativa per avviare un percorso negoziale che avrebbe dovuto convergere su quello già avviato con FEDIT.
In virtù dell’ampliamento dei soggetti trattanti e di una certa disponibilità da parte di Confetra a recepire, sia pure con tempistiche diverse, i contenuti dell’accordo “Fedit”, ci siamo resi disponibili a posticipare il rinnovo dell’accordo in scadenza al 31 marzo 2018 proprio per verificare se si trattava di chiacchiere o se le intenzioni annunciate corrispondevano ad una reale volontà di trattativa.
Alla luce dei fatti, dobbiamo registrare purtroppo che, da parte di Confetra – la quale ha accampato come scusante l’avvio di una vertenza con XPO per un licenziamento politico contro un delegato del Si Cobas – di fatto, la disponibilità annunciata si è limitata alle parole, mentre nei fatti ha chiuso ogni relazione facendo perdere tempo alla trattativa.
E’ chiaro a questo punto che il rapporto con Confetra e con le sue associate va riportato interamente su un piano conflittuale.
Per quanto riguarda il rapporto con FEDIT abbiamo già ampiamente argomentato nei vari incontri che si sono succeduti che il tempo è scaduto e che l’unica ragione per la quale abbiamo accettato di prolungare la trattativa era dovuta alla presunta disponibilità di Confetra ad entrare nella vertenza, mentre sui punti fondamentali della piattaforma che abbiamo presentato, con particolare riferimento agli aspetti di criticità che abbiamo rilevato sul CCNL, al criterio dell’anzianità per il passaggio al 4° S per i facchini, all’allargamento dell’integrazione per malattia laddove non è ancora previsto, all’introduzione di criteri condivisi per l’erogazione di premi di risultato e all’avvio di una prima stesura di accordi per i drivers, i margini di trattativa potevano riguardare solo la tempistica ma non la sostanza delle rivendicazioni.
Auspichiamo che ci sia il buon senso delle controparti per arrivare alla sottoscrizione di un rinnovo dell’accordo in scadenza al 31 marzo u.s., che rispetti la sostanza di quanto da noi rivendicato.
Per il Si Cobas Aldo Milani Per Adl Cobas Gianni Boetto