In data 13 ottobre 2020 si sono riuniti gli RSA dei magazzini Gottardo di Padova e Verona congiuntamente ai coordinatori di Adl Cobas e Si Cobas per fare una verifica sulla situazione dei rispettivi magazzini e per avviare un percorso che possa portare ad una omogeneizzazione delle condizioni contrattuali e retributive. Tale obiettivo nasce da un ragionamento molto semplice: Gottardo Spa è una unica azienda che occupa direttamente un certo numero di lavoratori che percepiscono gli stessi trattamenti normativi, contrattuali e retributivi, mentre per quanto riguarda i lavoratori che operano all’interno dei magazzini, parliamo di lavoratori che sono dipendenti di più aziende, le quali applicano condizioni retributive diversificate. Non solo, ma negli anni passati, soprattutto nel magazzino di Padova vi sono state situazioni palesi di illegalità che hanno portato anche ad inchieste giudiziarie con relative condanne per evasione fiscale, contributiva e caporalato. Solo a partire dalle lotte fatte a Padova si è riusciti in buona misura a cancellare le illegalità e a conquistare condizioni contrattuali e retributive rispettose della legalità e dignitose.
Ciò detto, sia in relazione all’aumento della movimentazione per l’apertura di nuovi negozi, sia per avere un altro punto di distribuzione per la crescita dell’azienda, sia per far fronte ad eventuali conflitti nel sito di Padova, Gottardo decideva di aprire il magazzino a Broni, che si aggiungeva a quello di Padova e Monte Prandone. Ovviamente le condizioni imposte a Broni sono state caratterizzate fino a non molto tempo fa dalla presenza di lavoratori precari assoggettati al contratto del commercio. Grazie alla determinazione e alla lotta congiunta fra Si.Cobas e Adl Cobas, con oltre 6 giorni di sciopero, si è arrivati, attraverso la lotta a conquistare l’applicazione del contratto della logistica, ad ottenere la stabilizzazione di più di 100 lavoratori che prima dell’arrivo del Si.Cobas denunciavano una gravissima situazione di precarietà e caporalato.
Dal confronto avuto nella giornata di martedì è emersa con estrema chiarezza, proprio alla luce del fatto che si sta lavorando per lo stesso committente, la necessità di avviare un percorso che porti ad un confronto unitario riguardante i due magazzini per arrivare, in tempi e modalità da definirsi, ad un trattamento contrattuale e retributivo omogeneo. E’evidente che partiamo da situazioni diverse e pertanto, nella trattativa che auspichiamo si possa avviare in tempi rapidi, siamo consapevoli che, per raggiungere l’obiettivo della omogeneizzazione, sarà necessario stabilire step diversificati, ma al contempo, riteniamo tale obiettivo una condizione irrinunciabile per le nostre due sigle sindacali.
In questo senso è indirizzato anche lo sciopero del 23 ottobre che parte ovviamente dalla questione del mancato rinnovo del CCNL, allargandosi ad altre questioni più generali, quali il miglioramento degli ammortizzatori sociali, la titolarità dei cobas nella contrattazione collettiva, il diritto ad essere curati in una Sanità pubblica che abbia come primo obiettivo quello della cura delle persone e non il profitto, il diritto alla scuola, la lotta contro ogni forma di discriminazione, ecc., ma per i nostri due magazzini rappresenta anche il primo passo, dopo la lotta vincente che ci ha accomunato per il ritiro dei 12 licenziamenti a Padova, per indicare questo nuovo percorso, rispetto al quale proponiamo fin d’ora la calendarizzazione di incontri congiunti con Gottardo Spa.
Questo comunicato rappresenta pertanto già una prima richiesta formale arrivare in tempi ragionevoli ad un primo incontro nel quale andremo ad esplicitare, sia le richieste inerenti i passaggi di livello ed il Ticket a Padova e a Broni, sia l’indicazione di una prospettiva realistica per gli step per l’omogeneizzazione, specificando molto bene che non ci saranno più due vertenze, ma una unica.