Dal 5 al 7 Aprile il presidio ex GKN ospiterà la seconda edizione del festival della letteratura Working Class, organizzato da Edizioni Alegre e dal collettivo di Fabbrica GKN in collaborazione con Arci Firenze. Un festival indipendente che si regge sul contributo militante di relatrici, relatori, volontarie e volontari e che in questa seconda edizione, sempre diretta da Alberto Prunetti, indagherà i linguaggi e le geografie della letteratura working class con ospiti dalla Svezia, dall’Inghilterra, dalla Norvegia, dalla Francia, dalla Spagna. Lo scopo del festival è contribuire a creare un nuovo immaginario di classe e a dare il giusto peso culturale ad autori e autrici che hanno trattato temi come la provenienza e le ferite di classe, il lavoro oppresso e le sue lotte, gli infortuni professionali, l’orgoglio di essere nati in famiglie operaie. Ed in questo senso la scelta del luogo non è casuale: il festival non si svolge infatti nel centro storico di una grande città o in un centro congressi, ma dove la “working class” prende forma. O per meglio dire, dove fino al luglio 2021 c’era una fabbrica attiva che Qf ha cercato e cerca in tutti i modi di svendere alla speculazione, e dove da più di 1000 giorni il collettivo di fabbrica GKN resiste e rilancia, insieme alle migliaia di solidali che vedono nella lotta della ex GKN un simbolo ed un esempio.Quest’anno il festival diventa, oltre che evento culturale, momento di lotta a tutti gli effetti: l’idea di una fabbrica realmente integrata nel territorio fa una enorme paura a QF, forse ancor di più della resistenza di operaie ed operai che non si arrendono alla delocalizzazione. In questo senso si legge la richiesta di trasformare un tavolo sociale in un tavolo di sicurezza al Ministero degli Interni, arrivando addirittura ad invocare l’utilizzo del cosiddetto “decreto Rave Party” per impedire lo svolgersi dell’evento.
Evidentemente l’idea che la working class possa riscrivere il proprio immaginario con il supporto di scrittori e militanti fa male quanto la lotta operaia stessa.
Se escludiamo pochi casi di lotte operaie che hanno ottenuto un effettivo avanzamento nella conquista dei diritti (tra i quali sicuramente quello più roboante è quello della logistica, settore in cui dal 2012 ad oggi le lotte portate avanti da magazzinieri ed autisti hanno portato ad un significativo miglioramento delle condizioni di lavoro), negli ultimi anni la c.d. working class è riuscita solo in alcuni casi a difendere diritti già acquisiti.
L’idea che siano stessi attori delle lotte a riscrivere la propria storia ed il proprio immaginario, non accettando per se stessi l’immagine delle e degli sconfitti, è una minaccia inaccettabile per chi licenzia, precarizza e delocalizza.
Non è un caso che l’eco internazionale avuto da questo festival ha creato un vero e proprio “terremoto”. Alcune settimane fa, proprio il giorno dopo che il comune di Campi Bisenzio concedeva il patrocinio al Festival, il liquidatore è entrato in segno di sfida all’interno dello stabilimento, scortato dai bodyguard: obiettivo era quello di installarvi dentro un servizio di investigazione privata.
Risale invece a due giorni fa il fatto più inquietante, con degli “strani criminali” che si sono introdotti nel perimetro dell’azienda, hanno sbarbicato la porta della cabina elettrica e hanno tolto la corrente alla fabbrica. Sarà forse un caso, ma proprio nel corso dei “sopralluoghi” il liquidatore aveva fatto entrare un elettricista esterno.
Tenendo presente tutti questi elementi, il festival del 5, 6 e 7 Aprile merita ancora di più di essere attraversato, difeso e aiutato ad esprimere tutta la sua potenza. Segnaliamo anche che, proprio in risposta ai recenti accadimenti, sabato 6 alle 19,30 si terrà un corteo in difesa del presidio e dell’assemblea permanente. Sempre sabato 6 alle ore 18 parteciperemo alla 𝐓𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐫𝐨𝐭𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐬𝐮 𝐞𝐝𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐢𝐚 𝐞 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐞
Per questo, per altro e per tutto!
Qui di seguito il programma:
𝐏𝐑𝐎𝐆𝐑𝐀𝐌𝐌𝐀
𝐕𝐄𝐍𝐄𝐑𝐃𝐈’ 𝟓 𝐀𝐏𝐑𝐈𝐋𝐄
𝟏𝟕.𝟑𝟎 𝐍𝐨𝐧 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐪𝐮𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐯𝐢 – 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐫𝐚𝐦𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐅𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚𝐥
Giulio Calella (Edizioni Alegre)
Alberto Prunetti (Direttore del Festival)
Francesca Di Marco (Soms Insorgiamo)
Collettivo di fabbrica Gkn
𝟏𝟖.𝟑𝟎 𝐺𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #1 – 𝐋𝐚 𝐭𝐫𝐢𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐂𝐨𝐩𝐞𝐧𝐚𝐠𝐡𝐞𝐧 𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐯𝐞 𝐃𝐢𝐭𝐥𝐞𝐯𝐬𝐞𝐧
Claudia Durastanti (Scrittrice)
Valeria Parrella (Scrittrice)
Nicklas Freisleben Lund (Studioso di letteratura working class danese, University of Southern Denmark)
𝐎𝐫𝐞 𝟐𝟎.𝟎𝟎 𝐂𝐞𝐧𝐚
𝟐𝟏.𝟎𝟎 𝐿𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #1 – 𝐋𝐞 𝐬𝐮𝐛𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚𝐫𝐞?
Brigitte Vasallo (Autrice di 𝐿𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑣𝑜 𝑒𝑑 𝑒𝑠𝑐𝑙𝑢𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠𝑒)
Sara Farris (Sociologa, Goldsmiths University di Londra)
Eugenia Prado Bassi (Scrittrice cilena, autrice di (𝐷)𝑖𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑’𝑢𝑠𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑐𝑐ℎ𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑎 𝑐𝑢𝑐𝑖𝑟𝑒)
Giusi Palomba (Scrittrice e traduttrice)
𝐎𝐫𝐞 𝟐𝟐.𝟑𝟎 𝐀𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐩𝐚𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢
Storia e lotte delle Officine Grandi Riparazioni di Bologna. Spettacolo teatrale con 𝐃𝐨𝐧𝐚𝐭𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐀𝐥𝐥𝐞𝐠𝐫𝐨 e 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐨 𝐃’𝐀𝐫𝐜𝐚𝐧𝐠𝐞𝐥𝐨 (Con il sostegno di Afeva ER)
𝐒𝐀𝐁𝐀𝐓𝐎 𝟔 𝐀𝐏𝐑𝐈𝐋𝐄
𝟏𝟎.𝟑𝟎 𝐿𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #2 – 𝐏𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐢𝐚 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚
Ferruccio Brugnaro (Poeta e operaio del Petrolchimico di Porto Marghera)
Sandro Sardella (Poeta, operaio e fondatore della rivista 𝐴𝑏𝑖𝑡𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜)
Giovanni Garancini (Fondatore della rivista 𝐴𝑏𝑖𝑡𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜)
Coordina: Emily Zendri (Edizioni Alegre)
𝐎𝐫𝐞 𝟏𝟐.𝟎𝟎 𝐺𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #2 – 𝐋𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐰𝐨𝐫𝐤𝐢𝐧𝐠 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬 𝐬𝐯𝐞𝐝𝐞𝐬𝐞
Magnus Nilsson (Studioso di letteratura working class svedese, Malmö University)
Henrik Johansson (Fornaio-scrittore della della Föreningen Arbetarskrivare, Society of the working class writers)
Coordina: Alberto Prunetti (Direttore del Festival)
𝟏𝟑.𝟑𝟎 𝐏𝐫𝐚𝐧𝐳𝐨
𝟏𝟓.𝟎𝟎 𝐺𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #3 – 𝐋𝐚 𝐰𝐨𝐫𝐤𝐢𝐧𝐠 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬 𝐢𝐧 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚 𝐫𝐨𝐦𝐚𝐧𝐳𝐚 (𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐢𝐚, 𝐒𝐩𝐚𝐠𝐧𝐚, 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚)
Annalisa Romani (Traduttrice di Françoise Ega, Didier Eribon ed Édouard Louis)
Layla Martinez (Scrittrice spagnola, autrice de 𝐼𝑙 𝑇𝑎𝑟𝑙𝑜)
Stefano Valenti (Scrittore, autore de 𝐿𝑎 𝑓𝑎𝑏𝑏𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑎𝑛𝑖𝑐𝑜)
Coordina Alberto Prunetti (Direttore del Festival)
𝟏𝟔.𝟑𝟎 𝐺𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑎 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #4 – 𝐋𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐰𝐨𝐫𝐤𝐢𝐧𝐠 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬 𝐛𝐫𝐢𝐭𝐚𝐧𝐧𝐢𝐜𝐚. 𝐏𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒉𝒐 𝒖𝒄𝒄𝒊𝒔𝒐 𝑴𝒂𝒓𝒈𝒂𝒓𝒆𝒕 𝑻𝒉𝒂𝒕𝒄𝒉𝒆𝒓
Anthony Cartwright (Autore)
Wu Ming 4 (Scrittore)
Claudia Durastanti (Scrittrice)
𝟏𝟖.𝟎𝟎 𝐓𝐚𝐯𝐨𝐥𝐚 𝐫𝐨𝐭𝐨𝐧𝐝𝐚 𝐬𝐮 𝐞𝐝𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚, 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐞 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐢𝐚 𝐞 𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐞
Massimo Carlotto (Scrittore)
Luca Dall’Agnol (Sindacalista tipografia Grafica veneta)
Silvia Gola (RedActa, sindacato di chi lavora con i libri)
Francesca Coin (Sociologa)
Coordina: Simona Baldanzi (Scrittrice)
𝐎𝐫𝐞 𝟏𝟗.𝟑𝟎 𝐂𝐞𝐧𝐚
𝟐𝟏.𝟎𝟎 𝐅𝐞𝐫𝐫𝐨
Reading degli operai e operaie Gkn dai libri 𝐿𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑓𝑢 𝑙’𝑜𝑑𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑓𝑒𝑟𝑟𝑜 di Maria Luce Possentini e 𝐿𝑎 𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑓𝑒𝑟𝑟𝑜 di Pasquale Pinto
𝟐𝟐.𝟎𝟎 𝐈𝐋𝐕𝐀 𝐅𝐎𝐎𝐓𝐁𝐀𝐋𝐋 𝐂𝐋𝐔𝐁
Storia della più grande acciaieria d’Europa intrecciata alla leggenda della piccola squadra nata proprio sotto le ciminiere dell’Ilva di Taranto.
Una creazione di Using Baug & Fratelli Maniglio, con Manfredi Messana, Ermanno Pingitore, Andrea Perotti, Stefano Rocco, Claudia Russo. Luci e tecnica di Emanuele Cavalcanti.
𝐃𝐎𝐌𝐄𝐍𝐈𝐂𝐀 𝟕 𝐀𝐏𝐑𝐈𝐋𝐄
𝟏𝟎.𝟑𝟎 𝐿𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #3 – 𝐋𝐚 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐢𝐚 𝐜𝐢𝐧𝐞𝐬𝐞
Giusi Tamburello (Studiosa di Lingua e letteratura cinese, Università degli studi di Palermo)
Federico Picerni (Studioso di Letteratura cinese, Università di Bologna)
Coordina: Pietro Cardelli (Arci Firenze)
𝟏𝟐.𝟎𝟎 𝐺𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #5 – 𝐋𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐥𝐞𝐭𝐚𝐫𝐢𝐚𝐧 𝐥𝐢𝐭𝐞𝐫𝐚𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐮𝐧𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐓𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚
Andrea Olivieri (Traduttore e curatore di 𝐷𝑦𝑛𝑎𝑚𝑖𝑡𝑒! di Louis Adamic)
Alessandro Portelli (Studioso di letteratura angloamericana, Università Sapienza di Roma)
Coordina: Ornella De Zordo (Studiosa di letteratura inglese, Università di Firenze)
𝟏𝟑.𝟑𝟎 𝐏𝐫𝐚𝐧𝐳𝐨
𝟏𝟒.𝟑𝟎 𝐿𝑖𝑛𝑔𝑢𝑎𝑔𝑔𝑖 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #4 – 𝐆𝐫𝐚𝐩𝐡𝐢𝐜 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐥 𝐝𝐢 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐞
Sonia Maria Luce Possentini (Autrice de 𝐿𝑎 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑓𝑢 𝑙’𝑜𝑑𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑓𝑒𝑟𝑟𝑜)
Emiliano Pagani (Ex operaio metalmeccanico, autore come sceneggiatore di 𝐷𝑜𝑛 𝑍𝑎𝑢𝑘𝑒𝑟 e di 𝑁𝑒𝑚𝑖𝑐𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑜)
Coordina: Simona Baldanzi (Scrittrice)
𝟏𝟔.𝟎𝟎 𝐺𝑒𝑜𝑔𝑟𝑎𝑓𝑖𝑒 𝑤𝑜𝑟𝑘𝑖𝑛𝑔 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠 #6 – 𝐋𝐚 𝐟𝐚𝐛𝐛𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐦𝐩𝐢 𝐁𝐢𝐬𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨
Fiamma Negri legge alcuni brani da 𝐿𝑎 𝑓𝑎𝑏𝑏𝑟𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑖
Valentina Baronti (Autrice)
Alberto Prunetti (Direttore del Festival)
Francesca Coin (Sociologa)
Salvatore Cannavò (Edizioni Alegre)
Cristina Trinci (Bibliotecaria, Organizzatrice del Premio Il pane e le rose)
Giulio Calella (Edizioni Alegre)
Collettivo di fabbrica Gkn