La guerra in atto nel cuore dell’Europa ha determinato uno scenario sempre più preoccupante.
Il blocco o il rallentamento di tante attività produttive, dovuto sostanzialmente all’aumento dei costi energetici e alle difficoltà di reperimento delle materie prime, sta mettendo in grossa difficoltà sempre più persone appartenenti a diverse categorie sociali a partire dalle più deboli (precari, lavoratori, pensionati, artigiani, commercianti, studenti ecc.).
Aldilà delle difficoltà contingenti legate agli scenari di guerra, siamo di fronte all’esasperazione di un sistema economico e sociale basato su sfruttamento e speculazione.
Un modello che a fronte dell’aumento vertiginoso dei prezzi e nessun aumento dei salari riesce a produrre unicamente ulteriori profitti a speculatori vari.
Un modello di sviluppo che, come durante la pandemia, ci vorrebbe soli davanti alla crisi, soli davanti all’impoverimento dei servizi e del proprio futuro.