Le recenti mobilitazioni, dall’8 marzo alle straordinarie giornate del 26 e del 27 marzo 2021, sono state una tappa importante, a partire dalla Assemblea nazionale dello scorso 30 gennaio, del percorso di lotta intersindacale per il reddito durante la pandemia promosso da ADL Cobas, CLAP e SIAL Cobas. Le mobilitazioni dei riders, dei lavorator* della logistica e dei trasporti, delle maestranze dello spettacolo e del mondo della scuola, organizzate anche con realtà quali Priorità alla scuola, Cobas della scuola e del trasporto locale, hanno dimostrato con forza l’esistenza di una composizione di classe disponibile a battersi per diritti universali.
Le istituzioni UE e il governo Draghi, intanto, preparano con il recovery plan una transizione “verde” tutta interna alla logica della produzione per il profitto. Si tenta così di far passare dietro al greenwashing una nuova ristrutturazione capitalista che approfondirebbe ulteriormente le disuguaglianze sociali senza mettere in discussione le radici della crisi ecologica. L’opposizione a tale paradigma passa sia per i diritti sul posto di lavoro che nel complesso intreccio che riguarda la produzione di valore, le forme del lavoro e la riproduzione sociale all’interno dei nostri territori.
Di fronte ai nostri percorsi di lotta assistiamo inoltre ad un attacco senza precedenti alle esperienze dell’autoorganizzazione dei lavoratori della Logistica, come abbiamo visto soprattutto a Piacenza e a Padova: Imprese, Polizia e Sindacati confederali sono tutti uniti con l’obiettivo di distruggere le esperienze non compatibili e “pacificare” un settore che negli ultimi 15 anni ha saputo essere protagonista di lotte straordinarie.
Nelle ultime mobilitazioni abbiamo visto la partecipazione alle lotte di componenti molto eterogenee, ma la convergenza non significa omogeneizzazione. Si tratta di percorsi organizzativi distinti e autonomi, che però possono trovare un terreno comune nelle rivendicazioni di redistribuzione, riduzione del tempo di lavoro e trasformazione sostenibile della creazione di ricchezza. Redistribuzione della ricchezza significa una combinazione di aumenti salariali e potenziamento del welfare che vada oltre il vicolo cieco dell’opposizione tra salario e sostegni al reddito. La riduzione dell’orario lavorativo è un passo per ridurre la stessa necessità di creare nuova occupazione a tutti i costi. La sostenibilità è davvero tale se si inscrive in una prospettiva di alternativa sistemica.
Il prossimo momento di convergenza delle lotte si darà in occasione del Primo Maggio. In vista di questa scadenza, ADL Cobas, CLAP e SIAL Cobas indicono una assemblea pubblica online per discutere e condividere le piattaforme rivendicative e i percorsi che andranno a incontrarsi nelle piazze di tutta Italia. Rovesciamo il piano!
Le istituzioni UE e il governo Draghi, intanto, preparano con il recovery plan una transizione “verde” tutta interna alla logica della produzione per il profitto. Si tenta così di far passare dietro al greenwashing una nuova ristrutturazione capitalista che approfondirebbe ulteriormente le disuguaglianze sociali senza mettere in discussione le radici della crisi ecologica. L’opposizione a tale paradigma passa sia per i diritti sul posto di lavoro che nel complesso intreccio che riguarda la produzione di valore, le forme del lavoro e la riproduzione sociale all’interno dei nostri territori.
Di fronte ai nostri percorsi di lotta assistiamo inoltre ad un attacco senza precedenti alle esperienze dell’autoorganizzazione dei lavoratori della Logistica, come abbiamo visto soprattutto a Piacenza e a Padova: Imprese, Polizia e Sindacati confederali sono tutti uniti con l’obiettivo di distruggere le esperienze non compatibili e “pacificare” un settore che negli ultimi 15 anni ha saputo essere protagonista di lotte straordinarie.
Nelle ultime mobilitazioni abbiamo visto la partecipazione alle lotte di componenti molto eterogenee, ma la convergenza non significa omogeneizzazione. Si tratta di percorsi organizzativi distinti e autonomi, che però possono trovare un terreno comune nelle rivendicazioni di redistribuzione, riduzione del tempo di lavoro e trasformazione sostenibile della creazione di ricchezza. Redistribuzione della ricchezza significa una combinazione di aumenti salariali e potenziamento del welfare che vada oltre il vicolo cieco dell’opposizione tra salario e sostegni al reddito. La riduzione dell’orario lavorativo è un passo per ridurre la stessa necessità di creare nuova occupazione a tutti i costi. La sostenibilità è davvero tale se si inscrive in una prospettiva di alternativa sistemica.
Il prossimo momento di convergenza delle lotte si darà in occasione del Primo Maggio. In vista di questa scadenza, ADL Cobas, CLAP e SIAL Cobas indicono una assemblea pubblica online per discutere e condividere le piattaforme rivendicative e i percorsi che andranno a incontrarsi nelle piazze di tutta Italia. Rovesciamo il piano!
L’assemblea si svolgerà sulla piattaforma ZOOM. Troverete il link su questo evento -> https://zoom.us/j/92608552511