Alla fine è finita come avevamo previsto, con un premio ingiusto iniquo e penalizzante,
con un premio che in realtà non riconosce il lavoro svolto, con un premio che perfino il Prefetto ha ritenuto non essere equo.
Un premio come quello firmato in Busitalia non si può dire riconosca il lavoro svolto dai dipendenti, un premio che non riconosce nulla a chi ha lavorato comunque per 11 mesi non si può classificare come premio di risultato, si può definire solo una enorme ingiustizia nei confronti dl chi per varie vicissitudini non ha potuto stare al di sotto dei famosi 28 giorni.
Se a questa regola aggiungiamo poi i conteggi errati, la poca chiarezza e la poca trasparenza di regole difficili da comprendere ed a nostro avviso ancora più difficili da applicare, oltre a premi che con una valutazione di poco difforme, vedono invece erogate cifre con differenze anche di 300/400 euro a lavoratore, ci rendiamo conto che questo non è solo un premio da ritoccare o risistemare, ma è un premio da rifare completamente.
E’ un premio che deve vedere riconosciuto il lavoro del dipendente anche se ha fatto 28 giorni di malattia, deve aver al suo interno parametri controllabili e non discrezionabili, come potevano essere i km percorsi, gli incidenti fatti (quelli veri e non quelli che non dipendono dal lavoratore) i biglietti venduti, l’eventuale plurimansionario ed altri parametri controllabili e non affidati al giudizio di questo o quel dirigente o di questa o quella commissione.
Crediamo inoltre che sia necessario da subito chiarire cosa significa decidere per il Welfare piuttosto che per il totale riscontro economico, crediamo necessario chiarire quali siano i benefit che si possono scegliere chiarendo quali vantaggi o svantaggi comportino.
Ovviamente fintanto che queste scelte vengono fatte da altri a livello nazionale che non conoscono bene i territori, che non lavorano sinergicamente con chi tutti i giorni garantisce il servizio pubblico, le scelte non saranno mai condivise con i diretti interessati, per questo noi riteniamo indispensabile che prima della discussione del prossimo premio si vada a risolvere la questione della rappresentanza in azienda nel modo migliore e più trasparente per tutti con la delega a trattare espressa direttamente dai lavoratori
Non abbiamo nessuna voglia di doverci ritrovare a discutere ancora una volta di un premio iniquo e ingiusto e penalizzante, vogliamo ritornare a lavorare con serenità, sicurezza e tranquillità per il bene di questa città, dei lavoratori e di questa nostra azienda.