Ci risiamo la pandemia ha ripreso a colpire duro, e quindi sono necessarie misure tali da
contrastare e cercare di fermare il contagio, ma noi crediamo non si debbano ripetere gli
errori commessi con l’inizio di questa difficile battaglia.
Non possiamo ancora una volta mettere in campo le stesse azioni e gli stessi provvedimenti
senza pensare anche al futuro, a quello che ci aspetta, al fatto che come abbiamo sempre
detto la battaglia sarà lunga e difficile, e quanto accaduto negli ultimi mesi lo conferma.
Un esempio per tutti riguarda il trasporto pubblico, non aver compreso che un trasporto
pubblico con l’80% di capienza si sarebbe rivelato un problema alla ripresa delle scuole, la
dice lunga in merito alla necessità di pensare anche oltre l’immediato, oltre la fase
contingente.
Per questo anche in questa fase di zone gialle, arancioni o rosse noi diciamo che
comunque bisogna pensare ad un piano che non ci faccia ritornare indietro nei mesi,
bisogna ipotizzare un modo di concepire la mobilità diverso, di prospettiva, un modo che
veda una concezione diversa della mobilità dei cittadini.
Un piano che si associ alle iniziative già messe in campo, quali i bonus per favorire la
mobilità ciclabile, i monopattini (opportunamente regolamentati), l’investimento sulle
ciclabili, e noi diciamo chiaramente anche l’investimento sul potenziamento del trasporto
pubblico, sulle corsie preferenziali, sull’allargamento delle zone a ZTL.
Non dobbiamo tornare indietro e vista la minor affluenza di utenti visto che le scuole
sono passate alla didattica a distanza, pensare di ridurre le corse o tagliare le linee, non
dobbiamo fare l’errore che abbiamo già fatto a marzo, dobbiamo continuare a
garantire corse e frequenze e lavorare per implementare il trasporto pubblico alla fine della
pandemia, garantendo così sicurezza, salute ed ambiente.
Così come è stato a marzo la Regione deve garantire il rimborso kilometrico, deve garantire
il rimborso dei mancati introiti relativi alla bigliettazione, si deve garantire il servizio attuale
escluse ovviamente le notturne per dare risposte a chi si vuole muovere attraverso il
trasporto pubblico o perché non può fare altrimenti o anche perché come già evidenziato
una migliore qualità dell’aria contribuisce anche a ridurre l’effetto del virus.
Noi crediamo che non servano nuovi parcheggi come quei nuovi posti previsti alla Prandina,
riteniamo invece che si debba garantire un servizio pubblico efficiente, sicuro, ed in grado di
dare risposte ai bisogni dei cittadini, dei commercianti, della città.
Siamo contrari ad eventuali nuovi ricorsi al fondo di solidarietà o alla cassa integrazione
perché non faranno altro che aumentare i disagi di chi si deve muovere in città ed in
provincia, e costringeranno ancora una volta i lavoratori a sopravvivere con stipendi da
fame.
Invitiamo quindi tutte le istituzioni ed i soggetti interessati ad aprire un confronto serio su che futuro vogliamo, su che modalità pensiamo di adottare per combattere veramente il virus e per ridisegnare un trasporto pubblico al passo con i tempi con le necessità dei cittadini e delle città.