CONFRONTO TRA LE DUE AZIENDE
Percorso urbano
APS 2013
Corse effettuate al giorno 2167
Autisti impiegati 368
Incidenza della malattia intorno al 3%
Turni guida di 6.10 ore con nastro orario in genere di 6.30
Km percorsi 2011 7.700.000
Passeggeri 2014 27.000.000 circa
Costo autisti APS 13.704.320
Busitalia Veneto 2023
Corse effettuate al giorno 2282
Autisti impiegati 288 a cui bisogna aggiungere 45 appaltati
Incidenza della malattia intorno al 10%
Turni guida mediamente 6.30 con nastro orario 10.30
Km percorsi 2021 6.706720
Passeggeri 2021 14.475448
Costo autisti Busitalia 10.019.520
Costo ipotizzato autisti appalto 1.890.000
Il minor costo per gli autisti di Busitalia oltre che per il numero minore è relativo anche al fatto che 120 di questi percepiscono la paga minima prevista dal contratto nazionale e non godono di quanto ereditato invece dai vecchi dipendenti di APS.
Per gli autisti in appalto abbiamo ipotizzato un costo comprendente il fatto che hanno un parametro più alto degli autisti neo assunti e che vi è anche il costo per la ditta che gestisce l’appalto.
Il numero degli autisti che attualmente guidano il tram si aggira sulle 70 unità, un numero assolutamente insufficiente a garantire una sicurezza nella costruzione dei turni, dovrebbero essere infatti almeno altri trenta in più.
Per il 2023 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato disposizione di anticipare alle Regioni l’80% del fondo nazionale per i trasporti che per tutti corrisponde a 4.377.652.097 ovviamente non sappiamo a quanto ammonti la quota destinata a Padova in quanto la stessa viene determinata anno per anno.
Questa anticipazione che poi la Regione deve a sua volta versare alle varie aziende consente a nostro parere di avere costi precisi in base ai costi del personale ed ai costi dei km da fare, e consentirebbe una volta sommata all’ipotesi di ricavi dalla bigliettazione anche di capire che tipo di organizzazione del servizio mettere in campo, con quali linee e quali frequenze.
Al di là delle cifre qui riportate che sicuramente mancano di alcune informazioni riteniamo utile presentare alcune riflessioni.
- Torna utile confrontare l’incidenza della malattia tra le due aziende e chiedersi come mai per Busitalia sia così alta, a nostro parere incidono in maniera pesante le turnazioni messe in atto da Busitalia che di fatto non garantiscono il recupero psico fisico del lavoratore.
- Inoltre il numero contenuto di autisti non consente a Busitalia di avere le riserve necessarie per poter far fronte alle assenze non programmate e quindi saltano le corse che non si riescono a coprire con straordinari o mancati riposi.
- Un dato ci preme sottolineare se si riuscisse a tornare ad un tasso di assenza del 3% vi sarebbe ovviamente un risparmio di 1 o 1.5 milioni di euro che non ci sembrano poca cosa.
- Le forme stipendiali in essere a Busitalia non aiutano certo a formare spirito di squadra, infatti oltre ai vecchi dipendenti APS che percepiscono il salario originario di APS, ci sono i neo assunti che
invece percepiscono il salario da contratto nazionale senza indennità riconosciute ai vecchi dipendenti, e i lavoratori dell’extra urbano che percepiscono il salario contrattuale più indennità varie legate al tipo di servizio .
- Sempre relativamente alla parte economica Busitalia eroga ancora buoni pasto del valore di 4 euro che sono ovviamente insufficienti a garantire un minimo ristoro per quei lavoratori che sono magari costretti a fare orari a cavallo del pranzo o della cena. (da notare che ad esempio in ACTV il buono pasto è di 9 euro)
- Andando poi alla nota dolente dei turni di servizio imposti agli autisti, oltre all’applicazione del nastro orario di 10.30 ore, vi è anche il continuo ricorso alla disponibilità anche per intere settimane, questo significa che un autista disponibile per quella settimana saprà il proprio turno di lavoro solo al pomeriggio del giorno prima impedendo così qualsiasi programmazione della vita familiare.
- Per finire dal 2020 per tutti i lavoratori di Busitalia ma sopratutto per gli autisti, non esiste premio di risultato nonostante il lavoro svolto durante la pandemia con i rischi di contagio che comportava essere per 6 ore all’interno di un autobus o un tram.
Alla luce di quanto fin qui riportato riteniamo non sia sufficiente ripensare di rivedere il Contratto di Servizio (se sarà possibile) senza ripensare anche a garantire un miglioramento economico ai lavoratori, senza un adeguamento del buono pasto e senza una reale volontà di parificare gli stipendi di quelli che svolgono lo stesso lavoro, oltre ovviamente ripensare anche una turnazione in grado di garantire un vero recupero psico fisico, e la possibilità di avere certezze in merito all’orario di lavoro al fine di poter anche organizzare un minimo di vita familiare.
guarda il video https://www.gruppotv7.com/padova/2023/03/22/tpl-autisti-e-passeggeri-sono-le-vittime-48-43/