Che i voucher siano una sciagura per i lavoratori l’abbiamo capito. Ora quindi si tratta di costruire un terreno vertenziale diffuso, in grado di supportare la nostra richiesta di abrogazione della normativa sul lavoro accessorio e contemporaneamente disincentivare l’utilizzo di questo strumento di precarietà da parte delle imprese.
Nel 2015 sono stati venduti circa 150 milioni di voucher ad 1milione e 300 mila lavoratori. I settori più coinvolti sono quelli del turismo, del commercio e dei servizi, in particolare nelle aree più ricche del Paese. E’ evidente che il lavoro accessorio è diventato un modo per sostituire contratti di lavoro subordinato, anche a tempo parziale, con una cartolarizzazione del credito retributivo del lavoratore a mezzo di voucher dal valore nominale di € 7,50…fermo dal 2004! Il fatto che nel 2015 il 16% dei lavoratori che hanno ricevuto almeno un voucher nel settore del turismo, fosse stato assunto nei 6 mesi precedenti dallo stesso datore di lavoro con un contratto di lavoro subordinato non lascia adito ad altre interpretazioni.
Slip ha deciso quindi di lanciare una campagna contro il lavoro accessorio – e i voucher che ne rappresentano il mezzo di pagamento – mettendo a disposizione di tutti i lavoratori e le lavoratrici strumenti legali e sostegno sindacale per provare ad ottenere i diritti e le retribuzioni negate.
Cosa proponiamo? Vertenzialità individuale, innanzitutto, ma anche vertenzialità collettiva per ottenere la conversione del lavoro accessorio in veri e propri rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Il Ministero del lavoro sta facendo di tutto perché gli organi ispettivi non intervengano qualora siano rispettati formalmente i limiti economici previsti dalla normativa che disciplina il lavoro accessorio.
Per contro, noi dobbiamo esigere che tutti i livelli istituzionali (soprattutto il legislatore e la magistratura del lavoro!) osservino e allo stesso tempo assicurino il rispetto di alcuni principi fondamentali del diritto del lavoro: in particolare la sottrazione alle imprese del potere di autoqualificarsi il rapporto di lavoro per eludere la disciplina a tutela del contraente più debole.
Siamo consapevoli che la strada è tutta in salita e che i lavoratori sono sottomessi al ricatto dell’economia della promessa padronale, ma dobbiamo provarci.
Per superare questi ostacoli ci stiamo dotando di strumenti di inchiesta e di forme di comunicazione creative. Qui sotto abbiamo inserito un questionario, che abbiamo pensato come strumento di indagine e allo stesso tempo di prima valutazione della prestazione lavorativa pagata a voucher in vista di un potenziale ricorso.
Nelle prossime settimane molti altri materiali e strumenti verranno prodotti e messi a disposizione sia dei lavoratori che vorranno orientarsi e difendersi nella giungla della precarietà sia di tutti quelli che vorranno sostenere la campagna.
Da questo punto vista è evidente che più saranno le vertenze e maggiore sarà l’impatto sull’utilizzo del lavoro accessorio e sulla normativa che lo regolamenta.
Il nostro sportello è a disposizione da subito! Per contattarci scrivete a: sportelloiva@gmail.com o alla pagina FB SLIP15. Inoltre, ci trovate tutti i giovedì dalle 17 alle 19 presso la sede di Adl-Cobas Padova di via Toti 23.
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