PER NUOVE POLITICHE SOCIALI SULLA CASA. PER CONTARE E CAMBIARE LE COSE. BASTA SFRATTI! BASTA AFFITTI RAPINA!
Nel pomeriggio di Sabato 3 Dicembre si è svolta l’assemblea pubblica “Dal diritto all’abitare alle pratiche antirazziste di accoglienza degna”. Un momento di discussione importante con l’obiettivo di riattualizzare un discorso ed intervento pubblico sul tema del diritto all’abitare a partire dai tanti nuovi homeless prodotti dalle politiche di accoglienza emergenziali – quelle che hanno sostituito negli anni i progetti SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) con i CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), veri e propri parcheggi temporanei per le persone, che dopo qualche mese vengono messe in strada senza assistenza né residenza (mediante il possesso della quale si può accedere a diritti fondamentali) – e dall’assenza cronica da decenni di politiche abitative in grado di dare risposte concrete ai cittadini e cittadine che in maniera esponenziale negli ultimi anni non sono più riusciti a sostenere il costo di un affitto e dopo lo sfratto si sono ritrovati senza un tetto.
Ripensare il tema del diritto all’abitare dentro questa complessità, tenendo uniti questi due aspetti è prioritario. Lo è a partire da un presente in cui la crisi è stata funzionale a ridisegnare nuovi rapporti di forza, eliminando tutele, diritti e protezione sociale; lo è a partire dai flussi migratori che stanno segnando e segneranno il nostro tempo, che non possiamo pensare di governare né fermare; lo è a partire dai grandi processi di mutazione sociale in atto conseguenza di questi aspetti.
Il nostro territorio sta affrontando una situazione drammatica dal punto di vista del disagio abitativo:
– 1664 sono gli sfratti eseguiti a livello provinciale nel corso del 2015 (con una media di 4 sfratti eseguiti ogni giorno);
– numerosissimi immobili sfitti (in prevalenza privati) lasciati all’abbandono o a meccanismi di rendita e speculazione finanziaria (15.000 nel territorio comunale, 34.000 su quello provinciale);
– un mercato di locazione privato inaccessibile per chi non può contare su uno stipendio fisso superiore ai 1000€ (Rimini è tra le città più care della Regione sia nell’affitto degli immobili che nel loro acquisto: 2.640 euro al metro quadro);
– oltre 2000 persone in attesa nelle graduatorie Acer, che lamentano un immobilismo cronico nell’assegnazione di nuovi alloggi sociali;
– 230 homeless stanziali nel territorio, 2500 in transito (dati Osservatorio Caritas sulle Povertà 2015). Non vi scandalizzate se qualcuno muore o si lava nelle fontane.
Dietro questi dati, questi numeri, ci sono le storie di vita delle persone in carne ed ossa che si recano allo Sportello per il Diritto all’Abitare di ADL Cobas E.R. (solo nelle ultime 2 settimane 6 nuclei famigliari, la maggior parte con minori, tutti con un’intimazione di sfratto per morosità tra le mani) e allo Sportello d’Ascolto di Casa Andrea Gallo (don) #perlautonomia, con oltre 85 persone senza casa che hanno richiesto un posto letto nella struttura.
Per questo sentiamo l’esigenza di riarticolare la Campagna #UnaCasaPerTutti, intorno a punti chiari e semplici, definiti sulla base dei bisogni registrati, promuovendo un nuovo protagonismo sociale dei/lle cittadini/e sotto-sfratto, di chi fatica a pagare l’affitto e vive con la paura di trovarsi per strada, di chi per strada c’è già perché nelle Istituzioni non ha incontrato risposte e soluzioni concrete.
Dare vita ad un laboratorio permanente su questi temi, un laboratorio aperto e cittadino, all’interno del quale costruire proposta politica intorno al nodo delle politiche abitative per incidere su queste ma anche spazio per il racconto, la narrazione diretta delle centinaia di cittadini/e che vivono sulla propria pelle il disagio abitativo, con l’obiettivo di trasformare il senso di colpa, la vergogna – aumentati molto spesso dagli stessi Servizi comunali, sempre più orientati verso un controllo sociale anziché un sostegno – nella rivendicazione di nuovi diritti per tutti e tutte, senza discriminazione, rovesciando il concetto di competizione tra poveri.
In merito alla politica di gestione del patrimonio edilizio residenziale pubblico (case popolari) fissiamo fin da subito l’attenzione su due punti: primo, un impegno da parte di Acer nel rendere disponibili tutti gli alloggi sociali con l’obiettivo di assegnare tutto il patrimonio in suo possesso, il 100%. Questo significa anche investimenti nella riqualificazione degli appartamenti che necessitano di interventi di ristrutturazione ordinaria e straordinaria.
Secondo punto, è fondamentale e non più procrastinabile che Acer ampli il proprio patrimonio immobiliare mediante l’acquisizione del patrimonio sfitto. Se i/le cittadini/e devono attendere oltre 10 anni nelle graduatorie ERP prima di vedersi assegnare un alloggio significa che gli alloggi sono insufficienti e il parco immobiliare di cui Acer è proprietaria inadatto a rispondere ai bisogni attuali.
Entro il 31 dicembre il nuovo Presidente di Acer Riccardo Fabbri e il nuovo CdA sono tenuti a presentare alla Conferenza dei Servizi le scelte e gli investimenti per i prossimi anni. Quello che chiediamo fin da subito a Riccardo Fabbri è un incontro, da cui possa aprirsi un tavolo di confronto su questi temi. C’è in gioco il futuro della città in cui viviamo, ci sono in gioco le nostre vite e il nostro futuro. Le politiche abitative sono anche affare nostro!
La Campagna #UnaCasaPerTutti aderisce al corteo per i diritti sociali contro austerità e razzismo di Sabato 10 Dicembre con partenza ore 15:00 dalla Stazione FS.
Campagna #UnaCasaPerTutti
Sportello per il Diritto all’Abitare ADL Cobas Emilia Romagna
SPORTELLO CASA: tutti i Martedì dalle ore 16.00 alle 19.00 in via Dario Campana, 59/F Rimini – adlcobas.rimini@gmail.com