REDDITO DI QUARANTENA.
ADL COBAS – SIAL COBAS indicono per Martedì 3 marzo (ore 16.30) un presidio davanti alla Prefettura di Milano.
Mobilitiamoci per salvaguardare il diritto al reddito e alla tutela della salute di tutti i lavoratori e le lavoratrici
Le ordinanze restrittive emanate per fronteggiare la diffusione del Coronavirus rivelano uno stato di emergenza legato ad anni di liberalizzazioni selvagge dello stato sociale e di ristrutturazione del lavoro che si caratterizza per la totale assenza di tutele e stabilità.
Decenni di tagli alla spesa sociale non garantiscono la tenuta del servizio sanitario sempre più esternalizzato, appaltato e incapace di garantire i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici impiegate a salvaguardare un servizio essenziale per la collettività.
Ancora una volta ci si prepara ad abbattere i costi e i rischi di un sistema basato sulla messa a profitto delle nostre vite proprio sul corpo sociale più vulnerabile.
In questi giorni di epidemia di Covid 19 il costo sociale legato alle ordinanze sta colpendo i lavoratori e le lavoratrici legati a varie tipologie di lavoro subordinato e precario e, in particolar modo, i lavoratori e le lavoratrici delle cooperative in appalto, i lavoratori intermittenti del mondo dello spettacolo, i riders, gli educatori e le educatrici, le partite IVA, i lavoratori del turismo, delle piccole imprese, della sanità e della scuola.
Le lavoratrici della ristorazione scolastica, invece, sono costrette dalle cooperative a prendere ferie o a produrre certificati medici eludendo così all’ art.1256 del codice civile.
Contemporaneamente non si ottempera al D.Lgs. 09 aprile 2008 n.81 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: i lavoratori del commercio, della grande distribuzione, le e gli addetti alla cura o a contatto con il pubblico non hanno ricevuto i dispositivi di protezione individuale.
Tali strumenti di prevenzione devono essere assicurati anche nei magazzini della logistica dove si movimenta e si consegnano merci e prodotti alimentari per diminuire il rischio del contagio tra i lavoratori e cittadini.
Certi che il diritto alla salute e alla continuità di reddito non siano merci barattabili e sacrificabili sull’altare dell’ennesima crisi pretendiamo dal governo regionale e nazionale
L’ emanazione di una nota in cui si invitano i lavoratori a non presentare nessuna giustificazione di richiesta di congedo o presentazione di certificati medici per i giorni in cui le autorità hanno predisposto la chiusura dei luoghi di lavoro.
Le regioni devono rivalutare l’adeguatezza dell’apertura dei centri diurni disabili.
L’ istituzione di un fondo per un Reddito di “Quarantena” che garantisca continuità salariale a chi è costretto allo stop dell’attività rivolto ai lavoratori e alle lavoratrici in partita Iva e, in generale, a tutte le categorie prive di tutela.
Per i lavoratori e le lavoratrici subordinati, il ripristino della Cassa Integrazione in Deroga per “evento imprevisto e imprevedibile” integrando all’80% il salario realmente percepito.
La sospensione del pagamento dell’IVA per le PartiteIVA e Pmi (Piccole e medie imprese).
La pianificazione di assunzioni straordinarie nel Servizio Sanitario Pubblico per colmare la già grave carenza di personale e per tutelare i lavoratori e le lavoratrici, garanti della tenuta del servizio pubblico, provati e privati dei tempi di riposo.
le rette degli asili non devono gravare sulle famiglie e l’ approvazione di contributo sociale straordinario per i servizi di cura dei bambini e degli anziani.
Il blocco della speculazione sui prezzi dei farmaci, dei prodotti disinfettanti e strumenti precauzionali.
Pertanto si richiede ai Prefetti di farsi garanti per l’apertura di tavoli di confronto con il Governo, l’INPS, i Governatori delle Regioni e le Organizzazioni Datoriali affinché vengano emanate direttive urgenti in questa direzione
Adesioni:
ADL COBAS – SIAL COBAS