COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEI DELEGATI DEL SETTORE TRASPORTO MERCI-LOGISTICA ADERENTI ALLE OO.SS. SI COBAS E ADL COBAS RIUNITASI A BOLOGNA IN DATA 3 NOVEMBRE 2017.
L’assemblea ha visto la partecipazione di 300 delegati provenienti dai principali poli logistici del Piemonte, della Lombardia, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, dell’Emilia Romagna, della Toscana, del Lazio e della Campania, con particolare riferimento alle città di Torino, Milano, Brescia, Bergamo, Piacenza, Bologna, Modena, Parma, Mantova, Reggio Emilia, Palmanova, Treviso, Padova, Vicenza, Verona, Rovigo, Firenze, Roma e Napoli.
L’assemblea si è soffermata su una valutazione sullo stato dell’arte dello scontro in atto con il padronato in questo settore e sullo sciopero generale del 27 ottobre, per passare successivamente ad affrontare il da farsi nell’immediato futuro per arrivare ad incidere realmente sulla trattativa in corso tra le Associazioni di categoria del trasporto merci e della logistica e CGIL, CISL e UIL.
Per quanto riguarda la valutazione sullo scontro in atto si è rilevato come, a partire dalla gravissima provocazione messa in atto all’inizio del 2017 contro il coordinatore nazionale del Si Cobas Aldo Milani, vi sia stato un susseguirsi di provocazioni padronali che si sono prefisse l’obiettivo di colpire il Si Cobas e l’Adl Cobas nel tentativo di ridimensionarne il peso per aprire la strada ad una trattativa con la triplice sindacale ed arrivare alla stipula di un nuovo contratto nazionale che rispecchiasse più le rivendicazioni padronali che quelle dei lavoratori, così come era successo con il rinnovo del 2013, che aveva portato ad un aumento salariale irrisorio e ad un netto peggioramento delle condizioni contrattuali, con particolare riferimento all’inquadramento professionale. Ma le provocazioni non si sono limitate a quella citata, peraltro naufragata miseramente, e sono continuate nel corso dell’anno con uso pesante degli apparati polizieschi come alla Coca Cola a Nogara, alla Levoni a Modena, alla Composad a Viadana, per arrivare alla operazione più sporca messa in atto in SDA, dove squadre mafiose sono entrate in azione per attaccare un picchetto e dove SDA/ Poste Italiane hanno attuato una vera e propria serrata per scaricare la colpa di eventuali esuberi sul Si Cobas. Va aggiunto che dall’inizio dell’anno, a fianco delle azioni provocatorie messe in atto, CGIL CISL e UIL si sono contraddistinti nell’affiancamento al padronato, andando a sottoscrivere accordi sindacali infami sui cambi di appalto (alla faccia della clausola sociale rivendicata nella loro piattaforma) – vedi ALI’ a Padova e Composad a Viadana – da un lato, e trovando invece una certa disponibilità in alcuni corrieri a sottoscrivere accordi migliorativi per i driver senza che vi sia mai stata un’ora di sciopero (Vedi BRT ), dall’altro.
E’ in questo contesto che va collocato lo sciopero del 27 ottobre che ha visto una grande adesione con partecipazione alle manifestazioni che si sono tenute nella varie città, da Torino, a Milano, a Bologna, a Padova, a Verona, a Treviso, a Prato, a Roma e Napoli, dove complessivamente hanno manifestato oltre 10000 lavoratori, solo della logistica. Una grande partecipazione allo sciopero e alle manifestazioni che hanno reso l’idea di come, nonostante il pesante clima repressivo e le provocazioni messe in atto, la voglia di lottare e di andare avanti sulla strada di conquistare nuovi diritti e miglioramenti sulle condizioni lavorative sia ancora molto elevata.
L’assemblea di Bologna ha confermato ciò che si era rappresentato nelle manifestazioni del 27 ottobre e dopo queste prime riflessioni si è concentrata sul che fare per entrare a pieno titolo in una trattativa che vede le controparti ( eccetto Fedit) non volere misurarsi con le nostre OO.SS. . Nei vari interventi è stato sottolineato che, mentre CGIL CISl e UIL in questi 6 anni sono stati a guardare e ad assecondare le strategie padronali, come Si Cobas e Adl Cobas abbiamo conquistato importantissimi risultati con i principali corrieri ( TNT, BRT, GLS, SDA) che da soli valgono tre contratti nazionali firmati dalla triplice, ma è evidente che il nostro obiettivo deve essere, da un lato, di estendere ovunque le conquiste ottenute e dall’altro di ottenere ulteriori miglioramenti che riguardino anche tutto il personale viaggiante. E’ stato rilevato come CGIL CISL e UIL, dopo sei anni di totale accondiscendenza al padronato e dopo che hanno partecipato a tutti i tavoli istituzionali sull’ordine pubblico per chiedere interventi polizieschi per fermare le legittime forme di lotta volte a cancellare un sistema di schiavitù, di cui loro erano parte integrante, si sono inventati due giorni di sciopero che si è trasformato in alcune situazioni (poche a dire il vero, Padova, Verona, Genova, Torino e poco altro) in blocchi totali degli accessi a poli logistici concordati con Prefetture e Questure , anche dove la loro presenza era del tutto insignificante. Ma, diversamente da quello che succede tutte le volte che le nostre OO.SS. mettono in atto presidi con blocchi dei cancelli, dove assistiamo sempre ad interventi delle forze dell’ordine che minacciano di intervenire se si attua il blocco e spesso intervengono con pesanti cariche, in questo caso, sono stati consentiti e autorizzati blocchi totali di poli logistici come quello di Padova dove hanno sede TNT, DHL, CEVA, ARCO, ecc. con blocco anche dello scalo ferroviario: il tutto con un numero esiguo di partecipanti ai blocchi. E’ quindi evidente che vi è un chiaro intento, favorito a livello istituzionale, di far credere ai lavoratori che anche CGIL CISL UIL sono in grado di lottare, per arrivare alla firma del CCNL facendo recuperare un po’ di credibilità a sindacati corrotti e collusi.
A partire da questo insieme di considerazioni, l’assemblea ha ritenuto di assumere con molta maggiore determinazione la lotta per il rinnovo del Contratto Nazionale che dovrà portare, da un lato all’estensione a tutto il settore delle condizioni migliorative già ottenute con i principali corrieri, compreso il personale viaggiante, dall’altro, a significativi aumenti salariali ( in sei anni l’aumento effettivo per un quinto livello è stato si e no di 70€) e al riconoscimento delle principali richieste presentate nella nostra piattaforma.
L’assemblea ha quindi deciso di inviare a tutte le Associazioni padronali una lettera nella quale si chiede che si apra un tavolo nazionale di trattativa che porti ad un accordo che, oltre che l’accettazione dei punti delle rivendicazioni già ampiamente presentate, veda anche il riconoscimento del peso che abbiamo come OO.SS. all’interno del settore. E’ stato deciso che, se entro 2 settimane dall’invio della lettera non avremo riscontri, procederemo con l’indizione di una settimana di scioperi che coinvolgeranno l’intero settore a livello nazionale. La settimana nella quale attueremo gli scioperi sarà quella dal giorno 4 al giorno 7 dicembre.