Questa mattina, insieme a Nabi siamo stati presso l’Ufficio Casa del Comune di Cesena per firmare un accordo riguardante la situazione di disagio abitativo in cui il suo nucleo famigliare si trova in seguito alla perdita del posto di lavoro da parte di Nabi.
Dopo l’importante ciclo di lotte prodotte all’interno del magazzino Artoni di Pievesestina (FC) rispetto al contratto collettivo nazionale e alla battaglia intorno al tema della tutela della salute nel luogo di lavoro nel dicembre 2015 Nabi insieme agli altri lavoratori attivi nella vertenza sindacale è stato licenziato. Un ciclo di lotte degne che ha rappresentato un’avanguardia rispetto alla situazione di crisi e fallimento dell’Artoni Trasporti che sta interessando ora circa duemila dipendenti in tutta Italia. Come già allora avevamo ampiamente preannunciato, il licenziamento ha obbligato i lavoratori ad affrontare notevoli disagi e difficoltà economiche, tra questi sono diversi quelli che hanno scelto il sostentamento del proprio nucleo famigliare a discapito del pagamento dell’affitto trovandosi con un’intimazione di sfratto per morosità tra le mani.
Nel caso di Nabi, lo scorso 22 Giugno si è tenuto il secondo accesso dell’Ufficiale Giudiziario presso la sua abitazione e in quell’occasione abbiamo strappato un rinvio dello sfratto di tre mesi e la garanzia di un sostegno economico da parte del Comune – mediante l’accesso ai fondi per la morosità incolpevole – nel pagamento delle mensilità estive dell’affitto e di una parte consistente della morosità accumulata dal nucleo famigliare da quando è venuta meno l’entrata economica rappresentata dallo stipendio di Nabi.
Questo, insieme al nuovo impiego lavorativo a tempo determinato che impegna Nabi da qualche settimana, speriamo possa permettere a questo nucleo famigliare composto anche da tre minori (un bimbo di 2 anni nato in Italia e due bambine di 10 anni, che hanno appena concluso la quinta elementare) di reperire un nuovo alloggio nel territorio.
Sappiamo di non aver raggiunto una soluzione abitativa pienamente risolutiva, ma crediamo di aver strappato un importante pezzetto di quello stato sociale sempre più rimpicciolito e smantellato dalle politiche di austerità degli ultimi anni. Un risultato ottenuto grazie alla presenza organizzata della StaffettaAntisfratto in occasione del primo accesso e al lavoro di mediazione e pressioni sulle Istituzioni svolto in queste settimane da ADL Cobas insieme ai responsabili territoriali di Sinistra Italiana.
Anche il territorio di Cesena presenta una situazione drammatica per numero di sfratti, con una media giornaliera pari a 3-4 accessi al giorno. Speriamo che il risultato conseguito per questo nucleo famigliare possa essere pian piano esteso a tutti i lavoratori e le lavoratrici colpite da licenziamenti conseguenti a crisi aziendali, per rivendicare un pieno diritto all’abitare per tutte e tutti.
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Sportello Casa ADL Cobas Emilia Romagna