Come Adl Cobas, assieme alle altre sigle del sindacalismo indipendente, che stanno avviando un percorso di lavoro in rete (CUB, CLAP, Sial Cobas, SGB, Confed. Cobas…) abbiamo costruito una giornata di scioperi e mobilitazioni che ha coinvolto tutte le situazioni dove abbiamo una presenza significativa. Dal Piemonte, alla Lombardia, al Veneto, all’Emilia Romagna e alla Toscana, al Lazio, alla Campania, abbiamo costruito iniziative di sciopero e manifestazioni in maniera del tutto indipendente.
Una prima valutazione va fatta sullo sciopero in sé convocato da tutte le OO.SS. Chiaro che è difficile stabilire l’entità effettiva delle adesioni allo sciopero. L’impressione è che la partecipazione sia stata molto a macchia di leopardo, con alcuni settori dove l’adesione allo sciopero è stata significativa e, altri, pubblico impiego in primis, dove l’adesione è stata al di sotto delle aspettative. Anche la partecipazione alle manifestazioni di piazza di Cgil e Uil non sono state certamente entusiasmanti, ma hanno tuttavia espresso un segnale importante di una possibile ripresa di conflitti su un piano più generale. In altre parole è evidente che non si respira un’aria di rivolta generale, ma anche nelle adesioni agli scioperi osserviamo come, ad esempio, nel settore del trasporto pubblico chiunque indica uno sciopero trova adesioni che vanno ben al di là dei propri iscritti, proprio perché la situazione del trasporto pubblico è devastata, così come quella che riguarda la Sanità che ha visto una grande adesione allo sciopero proclamato una decina di giorni fa da sindacati di categoria. E’ proprio su questi due settori fondamentali per la vita delle persone che si stanno concentrando le maggiori criticità dal punto di vista di mancati investimenti.
Ciò detto e tornando alle nostre iniziative si può dire che si sono svolte in modo articolato adattandosi ai territori e alle caratteristiche della composizione di classe.
Nelle città come Roma, Milano, Bologna, Napoli, le manifestazioni hanno indicato le potenzialità esistenti nel momento in cui metti in campo un proposta di mobilitazione costruita in una logica, non estemporanea, di rete intersindacale.
In tutti gli altri territori, con particolare riferimento al Veneto , all’Emilia Romagna e al Piemonte si è puntato a costruire scioperi soprattutto nel comparto della logistica, ma non solo, con varie mobilitazioni che hanno toccato sia i punti nevralgici della produzione e della distribuzione delle merci, sia le prefetture e i comuni mettendo insieme alle lavoratrici e ai lavoratori della logistica, altri e altre delle pulizie, OSS (che hanno denunciato, scioperando, la loro condizione davanti al Comune di Padova), lavoratrici e lavoratori licenziati in massa dal Gruppo DFS (negozi del lusso che davano lavoro a 300 persone)che hanno presidiato il negozio in Fondaco dei Tedeschi. A Padova lo sciopero ha interessato i magazzini più importanti della logistica, da Fedex, a GLS, BRT, SDA, Pallex, Finesso, Aspiag, Ceva, Rhenus, Susa, MAAP, ecc i cui lavoratori si sono dati appuntamento davanti al MAAP (Magazzini Agroalimentari di Padova) e hanno sfilato prima a piedi in una rotatoria fondamentale della zona industriale e poi per 3 ore hanno di fatto paralizzato l’intera zona con un corteo di macchine moto, biciclette che ha fatto varie soste davanti ai cancelli dei magazzini dove sono in corso vertenze importanti. Un significativo presidio si è tenuto davanti all’ingresso di Interporto dove vengono movimentati container dalla ditta MAESK che trasportano armi per Israele. L’iniziativa è stata condivisa con i Giovani Palestinesi che sono intervenuti in questo contesto portando tutta la rabbia di tutti noi per quello che sta succedendo a Gaza, in Cisgiordania e in Libano. Una dinamica simile si è messa in atto a Verona, dove centinaia di lavoratori, dalle 8 del mattino si sono dati appuntamento davanti al magazzino Stef di San Giovanni Lupatoto e poi con una carovana di macchine hanno raggiunto il presidio dei lavoratori dei corrieri espressi davanti al magazzino Fedex, per poi raggiungere tutti assieme la sede di Interporto. Tra Treviso, Palmanova e Udine, scioperi in molti magazzini della logistico, dalla GEOX, alla BRT, a Fedex, a GLS e in molti altri magazzini. A Vicenza si è tenuto un presidio davanti a Fercam per poi muoversi in corteo verso una importante rotonda della zona industriale. Stesse modalità sono state messe in atto in Emilia Romagna dove a Parma un corteo di macchine si è mosso dai cancelli di Camila per muoversi all’interno della zona industriale di Parma. A Reggio Emilia un grosso presidio davanti alla Prefettura con scioperi alla San Germano (igiene ambientale) AFV (logistica nei magazzini Coop) alla Work Time (logistica per MUTI) e vari altre cooperative di educatrici e pulizie. Scioperi in molti magazzini in Piemonte con presidi. A Rimini lo sciopero soprattutto nelle cooperative sociali, in BRT a Cesena, nell’appalto pulizie Elettrolux, al Conad a Forli con manifestazione in centro a Rimini davanti alla Prefettura.
In sostanza si è trattato di una giornata nella quale lo sciopero, per quanto ci riguarda, è stato reale e soprattutto siamo riusciti a veicolare fuori dai posti di lavoro le motivazioni che ci hanno indotto a proclamarlo.