Venerdì 03.10 si è svolta a Marghera presso il CS Rivolta l’assemblea dei delegati e delle delegate di ADL COBAS. Un momento fondamentale per il funzionamento della nostra organizzazione sindacale all’interno del quale la “struttura portante” fatta da attivisti/e sindacali e dai/lle delegati/e si confronta, discute e decide sulla linea politica-sindacale, la strategia e le iniziative principali. Questa assemblea – che ha visto la partecipazione di più di 150 delegati/e in prevalenza della logistica, ma con una crescente presenza di altri settori in particolare quello metalmeccanico, delle pulizie, della scuola, del turismo, del commercio, del pubblico impiego, dello spettacolo e della cultura – è stata particolarmente importante non solo perché ha registrato l’allargamento territoriale e settoriale di ADL COBAS, ma anche e soprattutto perché ha riportato e fatto propria la ricchezza del dibattitto sviluppato l’11 settembre all’interno del Venice Climate Camp a partire dal nostro appello per affrontare un autunno di lotte con al centro il diritto al reddito. Il percorso di ADL COBAS, è stato sottolineato nell’introduzione intreccia sempre più le moltissime problematiche e dimensioni della vita che vanno oltre a quella salariale. Il sostegno ai migranti, il contrasto al razzismo, la complicità con le lotte femministe, difesa della sanità pubblica e la lotta ai cambiamenti climatici sono ormai nel DNA della nostra organizzazione.
Non a caso dopo l’introduzione generale, il primo intervento è stato lasciato ad un attivista di Friday’s for Future che ha ricordato come la crisi climatica, ancor più in tempo di pandemia, è un paio di occhiali formidabile per leggere le dinamiche “di classe” che colpiscono le popolazioni, i lavoratori, i precari, gli abitanti dei “margini” della società e che quindi la lotta per la giustizia sociale non possa essere più disaccoppiata da quella per la giustizia climatica.
Il secondo intervento tematico sulle questioni del diritto alla casa e all’abitare ha poi sottolineato come oltre alle lotte salariali sia fondamentale battersi per il diritto all’accesso ad alcuni servizi e beni fondamentali. L’indicazione è stata quella di rafforzare i nostri sportelli per il diritto all’abitare, anche in vista della fine del blocco degli sfratti che seguirà di qualche mese lo sblocco dei licenziamenti.
Gli interventi successivi hanno affrontato il tema del rinnovo del CCNL Logistica Trasporto Merci e delle relazioni sindacali con Fedit e le altre organizzazioni padronali di settore. Tutti gli interventi hanno ribadito la necessità di rilanciare la piattaforma rivendicativa condivisa con il SI COBAS nonché la necessità di conquistare il tavolo della trattativa. A tal fine è stata assunta formalmente la data del 23 ottobre come giornata di sciopero nazionale di settore.
La discussione ha toccato moltissime questioni generali a partire dalla partita imprescindibile per orientare l’allocazione delle risorse del recovery fund e della legge finanziaria verso la sanità pubblica e il settore della cura, l’istruzione, la difesa del territorio e l’introduzione di strumenti a garanzia di un reddito minimo garantito. Si è ha affrontato anche il tema degli ammortizzatori sociali – per superare l’attuale miseria delle integrazioni salariali e la frammentazione normativa – della necessità di lottare per un salario minimo capace per scardinare CCNL pirata come quello delle pulizie e dei servizi fiduciari, del rilancio – a 100 anni dalla conquista delle 8 ore di lavoro – della battaglia storica per la riduzione del tempo di lavoro.
Non poteva non essere affrontato il nodo del metodo intersindacale, che pratichiamo da molti anni con il Si Cobas e Sial Cobas, e che per noi si basa sulla condivisione di lotte vere e non su teorie astratte, sul confronto e sulla partecipazione dei lavoratori e non sul verticismo. Un metodo che, in determinate condizioni, ha permesso di sostenere e promuovere anche forme di organizzazione diverse da quella sindacale, come ben testimonia l’esperienza dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo.
Infine, ma non per questo meno importante l’intervento sulle mobilitazioni dei precari della scuola e per un ritorno in classe, in tempi di coronavirus, che metta al centro la sicurezza di studenti/esse ed insegnanti. Quello della scuola è un settore in cui ADL COBAS sta crescendo negli ultimi mesi in particolare grazie al prezioso lavoro delle compagne e dei compagni di ADL COBAS Lombardia.
Le conclusioni hanno ricordato che ci aspetta un autunno in cui tutto lascia prevedere che ci sarà un ulteriore impoverimento di milioni di persone e un tentativo già annunciato da Confindustria di comprimere salari e diritti. Un quadro a cui occorre opporsi con scioperi, blocchi e forme di lotta radicali in grado di rompere la pace sociale e rispondere all’attacco che verrà messo in campo dalla controparte.
Per questo abbiamo il compito di lavorare per aprire una stagione di conflitto, in cui la rabbia sociale riesca a dispiegarsi per conquistare diritti e non lasciare spazio alle passioni tristi e regressive della destra.
ADL Cobas
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