Si conclude temporaneamente l’occupazione del tetto dell’UST di Milano dopo l’impegno assunto dalla Prefettura di inviare al Ministero la richiesta di emanazione di una circolare che impegni tutti gli Uffici Scolastici ad agire uniformemente a livello nazionale, sanando gli errori e ripristinando il diritto dei docenti a partecipare alle assegnazioni delle supplenze.
Per quanto riguarda Milano, siamo in attesa che si aprano dei tavoli di lavoro con i rappresentanti dell’UST e dell’USR per visionare e correggere la posizione delle lavoratrici e dei lavoratori ingiustamente esclusi dall’algoritmo.
Pertanto chiamiamo tutte le precarie e tutti i precari a partecipare alla riunione che si terrà oggi alle ore 17 presso la Camera del Non Lavoro in via Volta, 22 a Milano.
Ci appelliamo nuovamente alle colleghe e ai colleghi, in particolare romane e romani, affinché presidino il Ministero costringendolo ad emanare il più velocemente possibile una circolare nazionale come richiesto dalla Prefettura di Milano.
Nel frattempo, come ADL Cobas, continueremo a lavorare per eliminare definitivamente questa modalità ingiusta di reclutamento e continueremo a lottare per la stabilizzazione di tutte le precarie ed di tutti i precari.
Unica soluzione reale per restituire dignità ai lavoratori, agli studenti e alla scuola.
Se gli accordi verbalizzati in Prefettura non dovessero essere rispettati su altri tetti ci troverete.
Salutiamo tutte e tutti, ma un grazie particolare va alle lavoratrici e i lavoratori che con coraggio e sincera forza d’animo hanno portato avanti questa lotta che siamo certi proseguirà fino alla vittoria:
ASSUNZIONI SUBITO ASSUNZIONI ORA
ADL Cobas Lombardia.
Qui sotto il primo comunicato dell’occupazione:
Precari Storici della Scuola e ADL Cobas Lombardia Occupano il Tetto dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano per Difendere i Loro Diritti
Milano, 15/09/2023 – Oggi, un gruppo di precari storici della scuola ha occupato il tetto dell’Ufficio Scolastico Territoriale (UST) di Milano per protestare contro le ingiustizie subite a causa di un sistema di nomina automatizzato e inefficace. Questi docenti, che hanno dedicato decenni al servizio pubblico educativo, sono stati licenziati in modo discriminatorio da un algoritmo esternalizzato a diverse aziende, con conseguenze disastrose per il sistema scolastico.
Complici anche i funzionari dell’UST, incapaci di gestire la complessità delle nomine dell’anno corrente.
I motivi di questa protesta sono molteplici e profondamente radicati nella realtà milanese:
Nomine basate su dati non aggiornati: il bollettino di disponibilità per l’anno scolastico 2023-2024 è stato pubblicato successivamente alla compilazione delle preferenze, creando un grave disagio nella pianificazione e nell’assegnazione delle nomine.
Discrepanze nelle disponibilità pubblicate: le disponibilità pubblicate il 31/08/2023 si sono rivelate parzialmente non conformi alla situazione reale, causando ulteriori confusione e discriminazione nei confronti dei docenti precari.
Mancanza di revisione degli elenchi GPS: nonostante le immissioni in ruolo, non è stata effettuata alcuna revisione degli elenchi GPS, portando all’assegnazione doppia di incarichi e al conseguente status di “rinunciatari” per molti docenti.
Scorrimento unico per la prima e la seconda fascia: la decisione di effettuare un unico scorrimento per entrambe le fasce ha privato molti docenti dell’opportunità di ottenere un incarico, basandosi su dati non aggiornati e inefficaci.
In risposta a queste ingiustizie, i docenti precari storici chiedono:
Creazione di un elenco integrativo: la creazione di un elenco aggiuntivo basato sulle reali disponibilità al 01/09/2023 e eventuali disponibilità ulteriori, al fine di riconsiderare la graduatoria delle esclusioni.
Rettifica delle nomine: in alternativa, seguendo l’esempio di province vicine come Mantova, Cremona, Monza e Brianza, Varese e Bergamo, i docenti richiedono la rettifica delle nomine per correggere le ingiustizie subite.
Questi docenti hanno dedicato la loro vita alla formazione delle generazioni future e ora chiedono giustizia e rispetto per i loro diritti.
Come ADL Cobas pretendiamo inoltre il riconoscimento del servizio prestato nei decenni come elemento di “MERITO” da valorizzare attraverso l’immissione in ruolo secondo le normative Europee o, in alternativa, l’indizione di un concorso straordinario per titoli e servizi, come previsto dalla nostra Carta Costituzionale.