Il prossimo 3 febbraio è stata indetta una importante manifestazione a Chioggia, contro il razzismo e le discriminazioni nei confronti di profughi e migranti e per l’affermazione di diritti uguali per tutti.
Riteniamo che portare avanti costantemente questa battaglia sia di importanza davvero cruciale, poiché questo terreno è uno degli snodi fondamentali su cui si gioca il presente ed il futuro delle nostre società.
A livello mondiale assistiamo ad una sempre maggiore concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. 500 persone hanno un patrimonio pari a 5.300 miliardi di dollari, mille miliardi in più dell’anno scorso, cifre da capogiro che noi umili mortali non riusciamo nemmeno ad immaginare.
Una ricchezza scandalosa, accumulata attraverso il controllo e lo sfruttamento delle risorse, del territorio, della finanza e, soprattutto, degli esseri umani.
Questa incredibile diseguaglianza si rispecchia nel generale impoverimento della stragrandissima maggioranza della popolazione mondiale. Nei paesi “cosiddetti sviluppati” si comprimono i salari e si negano i diritti, hanno imposto un processo in cui, con la scusa della crisi, non esiste più alcuna minima garanzia di accesso a diritti fondamentali conquistati con decenni di lotte, come l’abitazione, la salute, la formazione, le pensioni, ecc.
Nei paesi invece condannati al sottosviluppo si continua a depredare le risorse, si scatenano guerre per il loro dominio, si devastano i territori, si impongono regimi antidemocratici, si soffoca ogni tentativo di ribellione e di affermazione della dignità.
Una delle conseguenze di queste politiche di guerra e di devastazione ambientale e sociale è il vero e proprio esodo moltitudinario di esseri umani che fuggono e cercano rifugio in Europa, senza dimenticarci però che quel tragitto è molto simile a quello che, nel 2016, ha portato oltre 100.000 cittadini italiani, soprattutto giovani, ad emigrare, per sottrarsi ad un presente di precarietà e sfruttamento.
La ricchezza concentrata nelle mani di pochi si fa beffe della democrazia, della famosa “sovranità popolare”, rivendica il suo essere fuori da qualsiasi controllo: i miliardari portano i loro soldi a Panama, però manipolano l’informazione per indicare nei migranti o nei rifugiati i responsabili dell’impoverimento sociale diffuso.
Crediamo sia assolutamente necessario ed urgente ribaltare l’ordine del discorso, perché vediamo dappertutto che si riproducono segnali preoccupanti di ritorno a nazionalismi, razzismi, alla vecchia guerra tra i poveri che è così funzionale al sistema.
ADL COBAS da anni si batte per promuovere l’organizzazione e le lotte dentro e fuori i posti di lavoro, ed in alcuni settori, come la Logistica, è riuscita a strappare significative conquiste imponendo di riconoscere la dignità dei lavoratori e di redistribuire almeno una parte della ricchezza prodotta.
Sappiamo tutti benissimo che i profughi saranno messi al lavoro in questo sistema di sfruttamento, anzi, lo sono già adesso, attraverso forme di sfruttamento estremo o addirittura col lavoro gratuito. Sappiamo che il razzismo, oltre che una barbarie etica e sociale, è sempre stata una forma per garantirsi una forza lavoro ricattata, impaurita, disposta a tutto…. e questo per peggiorare le condizioni di vita complessive.
Per questo crediamo che sia necessaria una risposta “dal basso” che sappia coinvolgere lavoratori, precari, senza casa, per costruire un’alternativa in cui siano salvaguardati i diritti e la dignità di tutti e la crisi venga pagata da chi l’ha provocata.
PER LA CONQUISTA DI UN WELFARE UNIVERSALE, PER IL DIRITTO AL REDDITO, ALL’ABITARE, ALL’EDUCAZIONE, AI TRASPORTI, ALLA SALUTE.
PER UNA GRANDE REDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA
PER LA GIUSTIZIA SOCIALE