Lettera aperta a lavoratori e lavoratrici di Grafica Veneta e alla società civile
Quando come lavoratori e lavoratrici di una grande azienda come Grafica Veneta, dai solidi fatturati, in grado di aumentare significativamente i ricavi nell’anno 2020 nonostante la pandemia, grazie anche alla fornitura di dispositivi di protezione antivirus a costi non certo modici, ci si trova di fronte a un fatto gravissimo di caporalato come quello subito da colleghi lavoratori, seppure in regime di appalto, dovrebbe scattare immediatamente un sentimento di solidarietà. Così non è stato: la lettera aperta firmata, sembra, da “un significativo numero di dipendenti della produzione di Grafica Veneta” si schiera aprioristicamente a favore dell’azienda magnificandone la correttezza dei rapporti lavorativi interni negando, quindi, implicitamente, l’esistenza o quanto meno la conoscenza della grave differenziazione di condizione lavorativa e salariale, caratterizzata da supersfruttamento e minacce, subita da una frazione di lavoratori in appalto.
Premesso che rimaniamo dubbiosi sulla reale adesione a questa presa di posizione da parte di “un significativo numero di dipendenti”, riteniamo opportuno riassumere in breve la vicenda. I lavoratori della BM Service erano costretti a svolgere orari giornalieri anche di 12 ore per 4-5 euro/ora, senza pause nè ferie, senza le tutele previste dalla normativa, privati delle forniture di Dpi (protezioni da rumore, scarpe antinfortunistiche); sottoposti a un “sistema estorsivo” operato dai loro titolari che gli sottraeva una fetta significativa dello stipendio e della tredicesima. Una situazione coperta da omertà e da minacce, almeno sino a quando i lavoratori hanno deciso di rivendicare condizioni migliori: a quel punto, è storia di questi giorni, si è passati dalle minacce ai pestaggi.
Grafica Veneta non ne sapeva nulla? Nessuno tra i dipendenti dell’azienda ha mai colto qualcosa di anomalo, condizioni di lavoro differenziate, forme di sfruttamento di questi lavoratori, seppure in appalto? Noi crediamo di no! Anche perchè Grafica Veneta, secondo un nostro calcolo, ha risparmiato con questo appalto almeno 500 mila euro all’anno, godendo della costrizione lavorativa a cui erano sottoposti i lavoratori della BM Service.
Ora questi lavoratori hanno deciso di dire basta rivendicando pari diritti dei loro colleghi dipendenti dell’azienda e chiedendo di essere assunti a tempo indeterminato. Non basta come ha fatto la direzione di Grafica Veneta offrire un “risarcimento” a posteriori di assunzione a termine per 6 mesi: questi lavoratori vanno sottratti allo sfruttamento schiavistico della BM Service e alle logiche torbide dei contratti d’appalto e assunti a tempo indeterminato per svolgere il medesimo lavoro che svolgevano in quelle terribili condizioni di sfruttamento.
Come spesso avviene oggi sono loro gli unici a pagare un costo per la situazione venutasi a creare con l’apertura dell’indagine contro i titolari di BM Service e i due dirigenti di Grafica Veneta: senza stipendio e senza alcun sostengo economico.
E’ tempo ora che i lavoratori e delle lavoratrici della Grafica Veneta gli esprimano solidarietà così come la chiediamo alla società civile padovana; solidarietà concreta fatta di atti concreti economici e materiali che come sindacato stiamo organizzando ma anche attraverso il sostegno alle loro rivendicazioni.
Padova 2 agosto 2021