La casa? La prima cosa
In occasione della giornata di Sciopero generale promossa da alcune realtà del sindacalismo di base fra cui ADL COBAS oltre al tema del lavoro e della contrarietà alle politiche dell’odio e di propaganda del governo Salvini/Di Maio che sta cercando di incrementare il consenso fra tutti coloro che sono esasperati dalla crisi e dalle politiche di austerity dei precedenti governi attraverso la costruzione del nemico nel migrante/rifugiato/povero, vogliamo porre al centro della nostra mobilitazione e attenzione il tema del diritto all’abitare e della casa che è la prima cosa, senza la quale difficilmente è possibile pensare un’esistenza degna.
Il nostro intervento sindacale, come sempre a ridosso della fine della stagione turistica, ha intersecato diverse situazioni e vertenze legate alle gravi forme di sfruttamento lavorativo nel settore turistico stagionale. Ancora una volta ci siamo trovati di fronte allo strapotere delle lobby del turismo, all’assenza di politiche adeguate di contrasto a questi fenomeni oramai endemici e strutturali nonché all’impatto che i processi di turifisticazione in atto stanno avvenendo nella nostra città. Fra questi il più importante ed esteso non è solo l’illegalità diffusa e le forme di lavoro paraschiavistico che caratterizzano l’industria turistica/stagionale o la trasformazione di monumenti e quartieri in parchi tematici, ma anche quello dell’aumento della precarizzazione del diritto all’abitare insieme all’aumento del costo della vita.
Per questo oltre ad essere attivi nel settore turistico siamo impegnati in vertenze legate al diritto all’abitare attraverso uno Sportello dedicato. Nella nostra città, seppur il numero degli sfratti eseguiti con la forza pubblica sia diminuito nel 2017, ancora troppe persone e famiglie convivono con la difficoltà di riuscire a pagare l’affitto a fine mese. Le famiglie che hanno bisogno di un sostegno per la casa o di un alloggio popolare non trovano ascolto né dal Comune, né dall’A.C.E.R (l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica) che dicono di non avere alloggi disponibili. A fronte di una domanda che negli ultimi anni è sempre crescente, gli investimenti per aumentare il parco immobiliare pubblico sono pressoché assenti anche a causa delle politiche nazionali che hanno favorito la rendita e la speculazione e le persone continuano a restare bloccate per anni nelle graduatorie ERP. A questa grave carenza si aggiungono risposte politiche tutte schiacciate sull’emergenzialità e la precarietà attraverso il pagamento di un Residence privato per un paio di mesi da parte dello Sportello Sociale del Comune l’unica risposta a chi si ritrova per strada dopo uno sfratto.
I residence hanno la peculiarità di essere uno strumento ulteriore di precarizzazione del diritto all’abitare in particolare della popolazione socialmente più debole, dei nuclei famigliari sfrattati che vengono spinti, dagli stessi servizi sociali, a rivolgersi a questo tipo di mercato immobiliare quando si presenta una situazione di emergenza abitativa.
Inoltre i canoni di locazione dei residence lievitano in prossimità della stagione turistica, infatti se da Ottobre ad Aprile il costo di un bilocale si aggira intorno ai 450/500 euro con l’inizio della stagione turistica quel costo diventa settimanale, cosicché questi nuclei famigliari vengono espulsi per essere sostituititi dai turisti durante la stagione estiva.
Crediamo che questo sia dovuto ai processi di turifisticazione della città che hanno comportato un aumento della precarizzazione del diritto all’alloggio, in buona parte provocato dall’acquisto massivo di immobili da parte di fondi di investimento e fondi immobiliari per destinarli al mercato turistico o alla trasformazione degli hotel non più a norma in Residence, alle case vacanza e al fenomeno airbnb.
In questo modo le abitazioni sono private della loro funzione naturale, si generano gentrificazione e sfratti e si assiste alla trasformazione di alcuni quartieri in una evidente violazione dei diritti sociali della popolazione in particolare di quella più vulnerabile.
La resistenza alla turistificazione e al mercato deregolamentato degli affitti brevi costituisce pertanto un terreno importante su cui impegnarsi per cercare collettivamente di tutelare le fasce sociali più deboli e rivendicare una ridistribuzione della ricchezza non solo in termini di reddito e lavoro con dignità ma anche per il diritto alla casa.
Per questo vi invitiamo a partecipare al Presidio di Venerdì 26 Ottobre alle ore 11 davanti al Comune di Rimini in piazza Cavour.
Non possiamo restare fermi-e, non dobbiamo restare soli-e!
Immaginiamo e costruiamo insieme nuove politiche abitative e sociali!
Contro il Decreto Salvini e le politiche dell’odio, contro sfratti e sgomberi, rilanciamo la solidarietà!
Punti Piattaforma Campagna #UnaCasaPerTutti
• investimenti per nuove politiche abitative, urbane e sociali, contro il caro-affitti e gli sfratti
• moratoria degli sfratti
• riutilizzo sociale del patrimonio sfitto
• investimenti seri da parte di Acer per aumentare il numero di alloggi ERP
• necessità di creare una Nuova Agenzia Sociale per la casa gestita in forma partecipativa e trasparente che coinvolga tutte le realtà sociali interessate e partendo dalle persone che vivono il problema sia capace di gestire le risorse economiche affinché vengano utilizzate, non per gonfiare le tasche della rendita e della speculazione, ma per arrivare con proposte e soluzioni fattive, di medio e lungo termine
PER INFO:
Sportello diritti per tutti casa – lavoro – migranti – salute
adlcobas.rimini@gmail.com – 349 9745299