Firmano i ccnl del pubblico impiego e…. la “tassa sulla malattia” per i dipendenti pubblici rimane! nonostante siamo in piena pandemia …
Con la firma sulla preintesa del ccln funzioni centrali (225.000 dipendenti) che fara’ da battistrada per gli altri contratti del pubblico impiego (enti locali,sanità, scuola) non è stata abolita la “tassa sulla malattia dei dipendenti pubblici”voluta dal ministro Brunetta di allora e recepita nell’art.71 del Dl 112/2008 e se non si attesta un certificato medico per più di 10gg di malattia viene effettuata per ogni giornata di assenza una trattenuta sulle indennità accessorie che arriva a falcidiare il già scarno stipendio del dipendente pubblico.
Dal 1 gennaio 2022 il governo non ha prorogato le norme che equiparavano alla malattia il periodo di isolamento precauzionale (decreto legge 18/2020 confermato con modificazioni dalla Legge 27 /2020).
La durata della quarantena è di 10gg ridotti a 7 per i lavoratori vaccinati pertanto il semplice certificato medico per tale numero di giornate non evita al dipendente pubblico la decurtazione del salario.
E’ evidente che questi ccnl vengono calati dall’alto con l’accordo dei sindacati firmatari senza aver creato una partecipazione dei lavoratori sui punti da porre come inderogabili.
Io non ci sto!
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