Venerdi 20 maggio
sciopero e mobilitazioni indette dal sindacalismo di base contro la guerra e il carovita,e i contratti a perdere
A Padova sit-in e microfono aperto
presso l’ingresso dell’Agenzia Entrate
ore 13.00-14.00
La guerra in Ucraina non è la prima, e non è certo l’unica nel mondo. Le differenti potenze, globali e locali, si combattono per accaparrarsi il dominio su corpi e territori, su risorse e sui beni comuni. Adesso la guerra è arrivata nel cuore dell’Europa e ci fa vedere da vicino i disastri, gli sfollati, i massacri, le città distrutte. Dopo la pandemia sembrava che dovessimo uscirne con una ripresa globale, rimettendo al centro i bisogni delle persone, la sanità, i servizi sociali, le reti di cooperazione, l’impegno per fermare il cambiamento climatico che mette a rischio tutto il pianeta. Invece ci troviamo con i leader mondiali che parlano tranquillamente di uso delle armi nucleari! Vogliamo condividere i difficili percorsi di liberazione da un modello globale di guerra e sfruttamento.
Noi sappiamo bene da che parte schierarci: noi stiamo con i civili sotto le bombe e con i pacifisti in prigione, noi siamo con chi scappa dalle guerre e con chi resta e lotta per i diritti sociali, civili e climatici, stiamo con le femministe che lottano per la loro autodeterminazione e con i lavoratori che scioperano, siamo con i precari che non riescono a pagare le bollette e hanno lo sfratto, gli studenti e i giovani che non hanno un futuro, noi stiamo con chi sta in basso.
Nei giorni scorsi siamo stati a Leopoli ed il Primo Maggio abbiamo incontrato una ampia realtà di movimenti sociali, sindacali, femministi che rivendicano pace e giustizia sociale in Ucraina.
Con i nostri fratelli e sorelle in Ucraina condividiamo la lotta contro la guerra e contro il neoliberismo, la voglia di libertà e la campagna per la cancellazione del debito dell’Ucraina. Condividiamo la richiesta che l’Ucraina diventi un luogo di sperimentazione di politiche inclusive e di giustizia sociale, e non di sperimentazione di nuove armi. Condividiamo la campagna per la liberazione dei sindacalisti indipendenti arrestati in Bielorussia.
Non vogliamo e non possiamo spiegare a chi lotta in Ucraina, in Russia o in Bielorussia che cosa deve fare. Vogliamo condividere i difficili percorsi di liberazione da un modello globale di guerra e sfruttamento.
Per questo vogliamo rilanciare le mobilitazioni per la pace, per un immediato cessate il fuoco, per la giustizia climatica e sociale. Per lo scioglimento della OTSC (trattato di sicurezza che raggruppa la Federazione russa e Armenia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan Azerbaigian, Bielorussia e Georgia) e della NATO, e la distruzione di tutti gli arsenali, a partire da quelli nucleari.
Per la cancellazione del debito, l’autodeterminazione dei nostri corpi. Per questo nella giornata del 20 maggio in cui e’ stato indetto sciopero e mobilitazioni contro la guerra e il carovita da tutto il sindacalismo di base abbiamo organizzato questo momento di confronto fuori dall’Agenzia Entrate di Padova.
Mentre il prossimo 2 giugno, festa della Repubblica troppo spesso utilizzata per assurde parate militari e per lo sfoggio di strumenti di morte, costruiamo insieme una larga mobilitazione a Venezia, in collegamento ideale con le altre manifestazioni che ci saranno in altre città italiane, da Pisa a Genova.
CONTRO TUTTE LE GUERRE, CONTRO I NAZIONALISMI, CONTRO L’AUMENTO DELLA SPESA MILITARE PER IL DIRITTO ALL’ACCOGLIENZA PER TUTTI CONTRO IL CAROVITA PER IL SOSTEGNO A CHI LOTTA PER I DIRITTI IN TUTTO IL MONDO CONTRO IL RAZZISMO, PER LA GIUSTIZIA SOCIALE E CLIMATICA.