E’ al “miglio finale” la firma da parte di cgil cisl uil del contratto del comparto funzioni centrali (247 mila dipendenti tra agenzie fiscali,ministeri, inps,inail,inpdap).
Contro la firma di questo contratto, che dopo 9 anni di blocco contrattuale l’ADL Cobas lo definisce un “bidone”, giovedì 21 dicembre alle 13.00 verrà appeso lo striscione di cui alleghiamo la schermata.
Il contratto degli statali che vogliono firmare non è stato discusso in nessuna assemblea ma viene imposto dall’alto ai lavoratori. Nonostante ci sia stata una sentenza della corte costituzionale del 2015 che imponeva di porre fine al blocco contrattuale nel pubblico impiego che vige dal 2009, questo contratto non recupera assolutamente quanto perso (si calcola mediamente 1000€ per ogni anno di vacanza contrattuale) e la cifra di 85€ medi lordi a regime (che corrispondono a 50 netti) potrebbero anche non esserci per i dipendenti delle Agenzie Fiscali in quanto si parla di media, e rispetto all’attuale comparto i dipendenti delle Agenzie Fiscali hanno uno stipendio superiore a chi proviene per esempio dai Ministeri.
Gli arretrati di cui si parla saranno attorno ai 250€netti, non c’è assolutamente il recupero degli anni persi dal 2010 in poi, ma viene solo considerato il triennio 2016-2018. Pure la parte normativa del contratto non è buona: viene ridotto il numero di ore per le assemblee del personale (da 12 ore annue a 10), viene svilito il ruolo delle RSU (che verranno rinnovate a marzo 2018) per quanto riguarda la contrattazione su salario accessorio e orario di lavoro, inasprito il codice disciplinare, irregimentati i permessi L.104, e verranno di fatto “forzati” i dipendenti a scegliere la previdenza complementare dei fondi Perseo e Sirio (cogestiti anche dai sindacati firmatari dell’accordo) che finora hanno avuto, e a ragione diciamo noi, scarsissime adesioni. Sulla valutazione dei dipendenti si torna alla logica Brunettiana del dogma delle differenziazioni sul salario accessorio ossia bisognera’ trovare, a prescindere il 40% di buoni in ogni realtà lavorativa e il 60% di cattivi da penalizzare!
Come Adl Cobas non possiamo che ribadire che la lotta per la democrazia , per un salario che recuperi quanto perso da 9 anni di blocco, per la dignità di dipendenti pubblici che hanno a cuore i servizi pubblici intesi come bene comune, continuerà nonostante un contratto “bidone” che cercheremo di contrastare, nei suoi aspetti peggiorativi, partendo dal basso, dai posti di lavoro.
Infine cogliamo l’occasione per augurare a noi tutti un anno di iniziative e lotte per ottenere piu’ diritti per tutti.
Padova, 2112/2017
ADL Cobas