Sciopero questa mattina dalle 5.30 alla Commit Siderurgica di Veggiano dei dipendenti di Work Service Group spa, azienda che ha l’appalto per la gestione del magazzino.
I lavoratori, al 90% di nazionalità indiana, hanno lavorato per anni sotto il “sistema di caporalato” gestito da Taru, finito sotto inchiesta qualche mese fa. I lavoratori hanno pagato il caporale per poter lavorare all’interno dell’appalto e dopo l’inchiesta hanno deciso di iscriversi tutti ad ADL Cobas per rivendicare i diritti che per anni li sono stati negati.
Quando i primi dipendenti si sono iscritti a questa O.S. abbiamo subito visto le anomalie sulle buste paga relative ai livelli di inquadramento e abbiamo cominciato a rivendicare le differenze retributive che erano di diverse migliaia di euro.
L’azienda per contrastare tali richieste, con la complicità della UIL Trasporti ha costretto sotto minaccia i lavoratori a firmare le rinunce alle differenze retributive in cambio di soli 350€ dicendo loro xhe la firma era per il livello.
Quando si sono accorti di questa cosa, dopo che i nostri iscritti erano riusciti a vedersi riconoscere oltre al livello anche i soldi che gli spettavano, i lavoratori si sono iscritti in massa ad ADL COBAS e da qui è partita una trattativa per riconoscere ulteriori elementi migliorativi, come il ticket restaurant, (non esiste una mensa e non viene fatta la pausa prevista dal CCNL) e la richiesta di un premio di produzione come esiste già per i lavoratori dipendenti di COMMIT, che svolgono le medesime mansioni.
Dopo un mese e mezzo di trattative, venerdì sera ci viene comunicato che la Work Service ha siglato un accordo farlocco con la FILT Cgil di Venezia e non di Padova, cosa assai strana, organizzazione sindacale indicata dalla Work alla quale ha costretto una decina dipendenti di origine dello Sri Lanka ad iscriversi. Accordo che prevede soli 3€ al giorno, che però in caso di assenza di un solo giorno alla settimana, fa perdere il diritto di prenderlo tutti gli altri giorni.
L’azienda dichiara di voler sottoscrivere accordi solo con i firmatari del CCNL, ma da anni non rispetta lo stesso, cosa che stranamente nemmeno CGIL e UIL se ne sono mai accorti.
Oggi lo sciopero è per rivendicare, dopo anni di sfruttamento, diritti e migliori condizioni di lavoro, oltre a rivendicare il diritto al rispetto della democrazia sindacale, dato che il 90% dei lavoratori ha scelto di farsi rappresentare da ADL COBAS.