All’incontro erano presenti realtà sindacali di base e collettivi da diverse città (Milano, Monza, Tradate, Rimini, Bologna, Parma, Reggio Emilia, Firenze, Roma) e abbiamo affrontato diverse tematiche; dal resoconto della due giorni di Rimini (https://www.adlcobas.it/Un-altro-contratto-e-possibile-E-necessario.html ), alla disdetta del CCNL Cooperative Sociali (https://www.sialcobas.it/2019/09/rinnovo-ccnl-coop-sociali-un-altro-contratto-e-possibile-mandata-la-disdetta-del-contratto/ ), all’importanza della tematica della sicurezza e salute sui posti di lavoro, fino a delineare un percorso verso il futuro con delle mobilitazioni che passano dallo sciopero generale del 25 ottobre, alla manifestazione antirazzista di Roma del 9 Novembre per la cancellazione dei decreti sicurezza.
Disdetta Contratto:
A fine luglio, Sial Cobas, ADL Varese, ADL Emilia Romagna, Cobas sanità, hanno mandato disdetta formale ai firmatari del contratto collettivo, ed è emersa la necessità di riprendere il percorso collettivo fin dalle prossime settimane al livello territoriale e nazionale. La disdetta rientra nella campagna #unaltrocontrattoèpossibile, finalizzata a far sentire la pressione delle lavoratrici/ori sia sulle Centrali Cooperative che sui sindacati confederali, per evitare che passino ancora 6 anni per un prossimo rinnovo.
Il percorso che si vuole intraprendere mette al centro la necessità di sottoporre la bozza di piattaforma nazionale, già esistente e emersa nella due giorni di Rimini a fine Giugno, in un confronto con le lavoratrici/ori attraverso un percorso autorganizzato, indipendente e non burocratico, basato sul rapporto diretto, attraverso assemblee sindacali nei luoghi di lavoro, per implementarla e consegnarla a dicembre (termine di scadenza del contratto collettivo) alle associazioni e controparti datoriali.
Salute e Sicurezza:
Durante l’incontro è emerso come spesso la tematica della sicurezza e della salute nei posti di lavoro venga sottovalutata e si è condiviso come rispetto ad altri settori, nei Servizi socio-educativi-assistenziali il discorso della sicurezza sia centrale rispetto a lavoratori e utenti.
Nel 2022 entrerà in vigore la legge europea sul riconoscimento della malattia professionale del Burnout. Tra i bisogni emersi c’è quello di fare cultura sulla salute, sicurezza e prevenzione: per incidere su questa tematica c’è il bisogno di conoscere il D.V.R. (Documento Valutazione Rischi) e riuscire ad eleggere gli R.L.S. (Responsabile dei Lavoratori sulla Sicurezza). Questo permette di avere un riferimento per lavoratrici e lavoratori su molti temi quotidiani, in più con le dovute segnalazioni si può incidere su aspetti nei servizi in cui lavoriamo come: mansioni, carichi di lavoro, ritmi, condizioni di rischio, ambiente di lavoro, la non tutela della maternità, episodi di violenze e aggressioni, pause inesistenti, spostamenti tra diverse sedi di lavoro anche con distanze importanti senza alcun riconoscimento né economico né come condizione di stress, pasto non pagato, problemi strutturali importanti senza manutenzione adeguata, burnout, controllo dei lavoratori.
Quindi dove c’è organizzazione dei lavoratori si possono contrattare condizioni migliori utilizzando la tematica della sicurezza per costruire rivendicazioni che impongano alle cooperative le proprie responsabilità, per creare una maggiore sicurezza sul posto di lavoro sia per gli utenti che per chi ci lavora migliorando la qualità del servizio.
Verso lo sciopero del 25 OTTOBRE e oltre
E’ emerso da tutte/i che lo sciopero del 25 ottobre non sia un punto di arrivo ma piuttosto una tappa per prendere parola e riattivare il settore, da attivare con una campagna non chiusa o pre-impostata ma costruita coi lavoratori. Dopo un primo step che rende pubblica la disdetta del contratto è di centrale importanza l’utilizzo delle assemblee sindacali retribuite sui posti di lavoro e le assemblee pubbliche territoriali, per sottoporre la bozza di piattaforma del rinnovo contrattuale e modificarla seguendo le indicazioni di chi lavora nei servizi.
Le assemblee sindacali retribuite secondo le leggi ( art. 39 Costituzione; art.14 Statuto dei Lavoratori) sono un diritto dei/lle lavoratori/trici ma inspiegabilmente le centrali cooperative e i sindacati confederali, in una sorta di monopolio, continuano a rinnovare i contratti nazionali ponendo ostacoli ad ogni altra forma di rappresentanza sindacale, anche se maggiormente rappresentativa a livello aziendale. Questa contraddizione mal si sposa con l’etica che cooperative e sindacati confederali sbandierano, creando una mancanza di democrazia privando i lavoratori dei loro diritti. Nelle cooperative dove non ci verrà riconosciuto questo diritto è parere comune di denunciare questa contraddizione e persistere come è avvenuto in altri settori fino a che ci sia una maggiore democrazia sui posti di lavoro dove le lavoratrici/ori si possano organizzare in libertà sindacale.
Parallelamente si proseguirà, lavorando a più mani, sulla modalità di assegnazione dei Servizi, costruendo una piattaforma propositiva e migliorativa rispetto alla gestione degli appalti, utilizzabile a livello territoriale come punto di riferimento agendo su condizioni migliorative ottenute dalle mobilitazioni in alcune città e mettendole in comune per estenderle in altri territori. Ci sembra sempre più imminente una pressione comune per far si che il sistema degli appalti venga sostituito da quello degli accreditamenti o reinternalizzazione dei servizi. Pur coscienti che non sarà la risoluzione di tutti i problemi, riteniamo che questo cambiamento ponga elementi migliorativi importanti riguardante questo aspetto come una riduzione dei ribassi economici sui servizi, una minore precarietà e ricattabilità di chi ci lavora e la garanzia di continuità progettuale sugli utenti. E’ emerso dall’incontro la volontà di trovare parole chiave comuni e valutare in ogni città e servizio le modalità per aderire allo sciopero e per rispettare i bisogni specifici da un lato e una unità delle lavoratrici/tori del sociale a livello nazionale, indipendentemente che i servizi siano di assistenza, educativi o dell’accoglienza.
Sintesi e accordi:
- Condividere la piattaforma nelle assemblee coi lavoratori (in quelle retribuite nei luoghi di lavoro, in quelle esterne autorganizzate). Utilizzare la piattaforma come punto di riferimento nella rivendicazione/contrattazione aziendale;
- Discutendone nelle prossime assemblee coi lavoratori, puntare a costruire e promuovere la mobilitazione del 25 ottobre con azioni differenti decise e declinate in base alle realtà territoriali, tenute insieme da un comunicato unitario, slogan e parole comuni che punti a sottolineare la necessità di riaprire la contrattazione #unaltrocontrattoèpossibile #unaltrocontrattoèundiritto #contrattoeducatori:chedisdetta #unaltrocontrattoènecessario. Creare slogan che rendano l’idea su tutti i temi importanti;
- Costruire percorsi partecipati per la costruzione degli scioperi: il prossimo 25 ottobre (come è stato per l’8 marzo 2018, come non è stato per 27 settembre 2019 per il clima);
- Ricostruire un immaginario e una pratica sindacale di validità ed efficacia e far crescere il processo di sindacalizzazione nei luoghi di lavoro. Elezione rappresentanze R.S.A. o RSU;
- Aggiornare e chiudere a dicembre la stesura della piattaforma;
- Riprendere il discorso con gli altri sindacati di base per una sinergia nel settore;
- Condividere testi e materiali prodotti (file open);
- Costruire piattaforme e linee guida per tipologia di servizio;
- Prima settimana di ottobre rendere pubblica la notizia della disdetta (comunicato: disdetta e lancio percorso assembleare verso il 25 che restituisca l’immagine del percorso nazionale che si sta facendo. Temi principali la democrazia nei luoghi di lavoro, la libertà sindacale)
- Aderire alla manifestazione dell’9 Novembre per l’abrogazione dei decreti sicurezza e provare a far partecipare quanto più lavoratrici e lavoratori del Sociale.