Dopo oltre due anni dalla rottura delle trattative per il rinnovo del CCNL, qualcosa si muove.
Il CCNL Pulizie/Multiservizi è scaduto da 6 anni. L’ultimo rinnovo del CCNL, siglato il 31 maggio 2011, prevedeva un aumento salariale di 70 euro lordi per un full-time di secondo livello, in quattro tranches distribuite nell’arco di tre anni.
In un settore come questo, dove il part-time è la forma contrattuale prevalente, stiamo parlando di un aumento medio di 35/40 euro lordi. Il precedente incremento salariale (parimenti irrisorio) risale ad oltre 10 anni fa.
Negli ultimi decenni, le Associazioni Datoriali hanno esercitato continue pressioni per apportare importanti modifiche al CCNL, con conseguenze molto pesanti per lavoratrici e lavoratori del settore: si vuole stravolgere, tra l’altro, l’istituto della malattia con una riduzione/rimodulazione del periodo di comporto e del trattamento economico;
si vuole la permanenza al 1° livello per un periodo maggiore e la riduzione dei giorni di ferie maturati;
si vuole introdurre il concetto di discontinuità per evitare l’applicazione dell’art. 2112 c.c. (mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento di azienda) e senza prevedere la disapplicazione del contratto a tutele crescenti (Jobs Act);
Sono inaccettabili pregiudiziali che attaccano ulteriormente i diritti, in un settore che è caratterizzato dalla prevalenza di contratti part-time e che, negli ultimi anni, ha già visto continui tagli sugli orari di lavoro e sulle retribuzioni.
Il decreto “sblocca cantieri”, inoltre, che prevede il ripristino del massimo ribasso per l’aggiudicazione deggli appalti ed il ricorso al subappalto senza indicazione dei subappaltatori produrrà condizioni di precarietà e sfruttamento sempre peggiori nel settore.
In questo scenario, negli ospedali dell’ex Ulss17 abbiamo carichi di lavoro sempre più insostenibili che stanno causando sensibili ripercussioni fisiche e psicologiche al personale; relazioni sindacali che trovano sempre meno risposte dall’azienda alle problematiche di volta in volta sollevate dalle RSA (materiali inadeguati, alcuni spogliatoi non idonei, buste paga con continue anomalie ecc.).
Per tali motivi questa mattina le lavoratrici ed i lavoratori degli ospedali di Monselice e Schiavonia (PD) hanno contribuito alla giornata aderendo allo sciopero nazionale del settore e con una iniziativa di informazione davanti alla struttura sanitaria di Schiavonia.