In questo periodo di emergenza sanitaria la vita di tutti noi è cambiata, le nostre abitudini, forse stiamo capendo che la nostra salute (e del nostro pianeta) viene prima di ogni altra cosa.
Allora alcuni super ricchi, come nuovi signorotti feudali, danno il buon esempio, elargendo sotto i riflettori la loro carità pubblica (e pubblicitaria): 1 milione, 2 milioni, chi più ne ha più ne metta.
Certo, le donazioni di queste cifre non cambiano le “loro” abitudini, visto che hanno patrimoni di miliardi, cifre che nessuno di noi comuni mortali vedrà mai in una vita intera di lavoro…..
E così capita che a Signoressa accada questo:
il signor Moretti Polegato, padrone della Geox, con un patrimonio personale di 1.600.000.000 dollari (UN MILIARDO E SEICENTOMILIONI, stimato da Forbes) regala 1 milione di euro alla Regione Veneto per “esprimere vicinanza a chi soffre per il virus”.
Poi però, quando i magazzini vengono chiusi e si apre la Cassa Integrazione, improvvisamente non può più anticipare gli stipendi agli operai, che dovranno così attendere i tempi dell’INPS.
Gli operai non hanno famiglie a cui essere vicini?
Gli operai non pagano forse ogni mese le tasse con cui si sostiene il Servizio sanitario pubblico, che i signorotti hanno sempre voluto privatizzare?
Gli operai non si meritano di sentire la vicinanza del loro Signore? Visto che oltretutto hanno garantito il lavoro per quasi tutto il mese di marzo?
Certo, abbiamo già sentito la loro risposta: quegli operai non sono dipendenti di Geox, sono figli di nessuno, grazie al sistema degli appalti:
Geox dà i magazzini a XLOG (controllata al 100% da Geox), XLOG li appalta al Consorzio CGS (di Milano) e CGS li affida alla Cooperativa Venere.
E ovviamente, in questa nuova “Fiera dell’Est”, la Cooperativa non ha soldi….
In tutta questa storia ci sorge quindi un sospetto: che quei soldi che Moretti Polegato “dona” siano proprio quelli dei lavoratori, che precisamente con il loro lavoro gli hanno fatto guadagnare quelle cifre astronomiche. Per questo gli operai devono soffrire, perché altrimenti si abituano male, e iniziano a pensare che quella diseguaglianza sia scandalosa sia ingiusta, e magari chiedano di più….
In realtà da anni i lavoratori stanno lottando insieme con ADL COBAS, per migliorare le condizioni di vita e di lavoro per tutti.
Adesso pretendiamo l’anticipazione della Cassa Integrazione da parte dell’Azienda e l’integrazione al 100% del salario per tutti.
Senza risposte inizieremo le agitazioni!
NOI CHIEDIAMO DIRITTI NON CARITA’
ADL COBAS