Secondo giorno oggi di sciopero presso il magazzino CEVA di Limena, che lavora per Diesel. E’ infatti aperta da tempo una vertenza che riguarda il futuro del magazzino, futuro che tra pochissimo si trasformerà in presente.
I lavoratori chiedono garanzie rispetto sia alla situazione lavorativa che da tempo è insostenibile, con l’utilizzo spropositato e non del tutto omogeneo del CDS, che di fatto non assicura il lavoro per tutti e neanche in modo uniforme. Ma sopratutto per quanto riguardo l’ormai quasi imminente abbandono da parte di Morex, società a sua volta in appalto a CEVA.
Sembra infatti che a fine Febbraio MOREX abbandoni l’impianto, aprendo quindi al’incertezza già data dalla mancanza di lavoro unita alla mala organizzazione della turnistica. A queste domande, a queste problematiche poste svariate volte dai lavoratori, anche con eventuali disponibilità a uscire volontariamente, DIESEL non ha dato alcuna risposta. La mobilitazione proseguirà nei prossimi giorni.
Resoconto assemblea dei lavoratori
1. Da tempo la situazione a Limena si sta trascinando creando non poche incertezza tra il personale soprattutto per quanto riguarda le prospettive future. Nonostante le molteplici iniziative che abbiamo messo in campo come Adl Cobas, non abbiamo ancora avuto risposte da parte di Diesel in merito a quali prospettive si apriranno per il magazzino di Limena. Si sa solo che il contratto tra Diesel e Ceva dovrebbe scadere a settembre del 2017, mentre circolano insistenti voci su probabili cambiamenti che dovrebbero verificarsi entro il mese di febbraio.
2. In virtù di tale situazione, l’assemblea ritiene che sia profondamente irrispettoso nei confronti di tutto il personale che opera a Limena il rendersi del tutto indisponibili da parte di Diesel a fornire informazioni più precise sul futuro di questo magazzino, continuando a procrastinare una gestione basata sull’uso degli ammortizzatori sociali per coprire il ridimensionamento dei volumi.
3. Ci rivolgiamo per l’ennesima volta a Diesel, in primo luogo, ma anche a Ceva e Morex/Brio per chiedere che vi sia la convocazione di un tavolo al quale sia presente, ovviamente, anche Diesel, nel quale vengano illustrati i piani industriali e ,di conseguenza, che si riesca a far capire al personale attualmente impiegato nel magazzino di Limena, almeno a grandi linee, quale sarà il futuro prossimo venturo. E’ necessario capire se quanto riportato negli accordi sottoscritti – senza peraltro che mai vengano sottoposti alla consultazione di tutti i lavoratori – , vale a dire, che il personale considerato in esubero a Limena si aggira attorno alle 50 unità, corrisponda al vero oppure no. Perchè, se così fosse , è chiaro che si sta cercando solo di prolungare l’agonia, ben sapendo che esistono soluzioni percorribili e già indicate anche nei molteplici incontri avuti sia con Ceva che con Morex. Se così non fosse, allora è indispensabile che si proceda in altro modo, andando a riorganizzare il lavoro sulla base di nuove prospettive lavorative.
4. L’assemblea ritiene che non si possa stare ad aspettare in silenzio, quando c’è tutta la possibilità di fare chiarezza e mettere i lavoratori nella condizione di scegliere. In particolare ribadiamo quanto abbiamo già detto e scritto in molteplici occasioni, vale a dire, che riteniamo di fondamentale importanza che Diesel fornisca risposte chiare ai molti interrogativi che abbiamo posto e che entro il 20 di gennaio ci sia la convocazione di un tavolo che veda la presenza anche di Diesel e Ceva dal quale emergano indicazioni di una certa approssimazione in merito alle prospettive future, per aprire una fase nella quale, o si ripristina il rapporto di lavoro pieno per tutti, oppure si dovrà dare il via in tempi brevi ad un processo di ridefinizione degli organici basato sulla condivisione e non sull’imposizione. Diversamente, ci vedremo costretti ancora una volta a proclamare lo stato di agitazione e ad investire della problematica anche Diesel .
In nome e per conto dell’assemblea riunitasi in data 22 dic. 2016