Nel 2014 la cooperativa Meg Service decide di convocare un’assemblea dei soci con ordine del giorno: “modifica del regolamento interno”.
I soci della cooperativa erano 70 nel cantiere all’interno della discarica nella località di Torretta di Legnago, in provincia di Verona dove, per conto della DRV SRL, viene effettuato lo smistamento della plastica derivante dalla raccolta differenziata. Altri 11 soci della stessa cooperativa erano, invece, impiegati in un altro cantiere nel comune di Affi, sempre nel veronese.
L’assemblea venne convocata a Torretta e i lavoratori non erano stati messi al corrente di quale modificasi dovesse apportare al regolamento interno della cooperativa.
La presidente, supportata dal commercialista/consulente della cooperativa, spiegava ai lavoratori presenti in assemblea, che le numerose assenze per malattia richiedevano un drastico provvedimento e venne avanzata la proposta di tagliare il pagamento dell’integrazione e della carenza della malattia a carico della cooperativa, previsto invece nel CCNL applicato.
Le difficoltà linguistiche legate alla composizione dei lavoratori, caratterizzata dalla presenza prevalente di diverse etnie extracomunitarie e la scarsa informazione, quindi, sulla reale portata della decisione che ci si apprestava a prendere, hanno fortemente influito sull’esito di una votazione dove la dirigenza della cooperativa partiva già avvantaggiata dalle 11 deleghe dei lavoratori del cantiere di Affi (di cui nessuno era presente a quell’assemblea) e di ulteriori deleghe di alcuni lavoratori del cantiere di Torretta, non presenti in assemblea, che non sapevano neanche cosa si andava a modificare.
In questa maniera venne fatta passare una delibera nella quale si toglieva il diritto sacrosanto di avere una retribuzione integrale, durante il periodo di malattia.
L’effetto di tale delibera non si è fatto attendere ed è diventato particolarmente insostenibile soprattutto per quei lavoratori interessati da patologie gravi, che richiedevano lungi periodi di convalescenza. Un ragazzo Nigeriano, un socio lavoratore che aveva votato a favore della delibera, ha dovuto evitare di fare lunghe assenze dal lavoro. Ha dovuto scegliere tra perdere una parte consistente dello stipendio (una settimana di malattia, ad esempio, comporta per un lavoratore la retribuzione di circa 60 euro) e fruire del giusto riposo, per affrontare la grave malattia che lo aveva colpito.
La sua scomparsa, martedì 1° novembre, ha riacceso prepotentemente tra i lavoratori la discussione sulle disumane conseguenze della delibera, adottata dalla cooperativa Meg Service.
I lavoratori iscritti con l’ADL COBAS hanno deciso di dire basta a questa situazione, proclamando lo stato di agitazione e, come prima iniziativa, una giornata di sciopero il 3 novembre scorso che ha prodotto il fermo dell’impianto ed un forte rallentamento dei camion in entrata che trasportavano plastica da cernìre.
I lavoratori, che promettono ulteriori mobilitazioni, prossimamente, sono determinati e consapevoli che solo con la lotta si può vincere ed ottenere i propri diritti.