Durante la mattina di venerdì 28 Luglio si sono svolti dei presidi comunicativi e di protesta sotto le sedi regionali di Legacoop in Emilia Romagna, Veneto e Lombardia.
Con queste azioni si vuole denunciare il ruolo che le cooperative, spalleggiati dai sindacati confederali, ormai da tempo portano avanti: sfruttare i lavoratori per portare profitti ai pochi. La vicenda Composad è un esempio chiaro.
Continueremo a portare avanti questa battaglia!
Il comunicato diffuso:
“Durante questa calda estate, nella profonda provincia mantovana, si è consumata una pesantissima battaglia sindacale presso lo stabilimento Composad – azienda che fornisce mobili per grandi marchi come IKEA, Brico, Leroy Merlin ed altri clienti internazionali.
Con un cambio di appalto infatti sono stati messi in licenziamento oltre 250 lavoratori e lavoratrici, di cui attualmente 140 iscritti ad ADL Cobas non sono stati riassorbiti! Ciò è avvenuto nonostante un accordo siglato nel 2016 imponesse garanzie contrattuali e occupazionali anche in caso di cambio di appalto, a fronte della rinuncia ad importanti differenze retributive pregresse da parte dei lavoratori.
Questa conquista aveva significato un duro colpo all’inaccettabile sistema degli appalti alle cooperative nel territorio tra Lombardia ed Emilia. Ecco perché dopo un anno è arrivata puntuale la rappresaglia padronale, prima con la smentita degli accordi e poi con il massacro occupazionale.
Una vera e propria strategia punitiva portata avanti in particolare da Legacoop e dalle sue cooperative, come in questo caso la CLO di Milano.
Perché un tale accanimento? Perché per chi fonda e giustifica, anche ideologicamente, la propria esistenza sul mantenimento di un sistema malato di truffa legalizzata nei confronti dei lavoratori, sono intollerabili le conquiste in termini di diritti, salario e dignità e la presenza di rappresentanze e organizzazioni sindacali capaci di organizzare e dare parola a questi segmenti del lavoro agendo efficacemente e legittimamente conflitto sui nodi del lavoro.
Legacoop ha dichiarato guerra, in Composad come altrove, contro chi in questi anni è arrivato ad imporre condizioni dignitose che di fatto rendono inutile e diseconomico il sistema degli appalti. Assoldando per questo compito anche i sindacati della triplice confederale, ed in particolare la CGIL, schierati a difesa di interessi corporativi e padronali…non certo di quelli dei lavoratori!
Legacoop è quindi responsabile della creazione di un’intera categoria di lavoratori precari e di serie B, ricattabili e impossibilitati a ribellarsi. In questo, non a caso, si rispecchia la parabola delle politiche neoliberiste nei confronti del lavoro in particolare dal governo Renzi e proprio dall’ex leader delle Cooperative Poletti con il Jobs Act, così come dell’attuale attacco al diritto di sciopero ripreso dopo il riuscito sciopero generale dei trasporti del 16 giugno.
Ecco perché oggi stiamo contestando Legacoop contemporaneamente nelle sedi di Venezia, Milano e Bologna con i lavoratori Composad e tanti e tante altri/e solidali.
Riteniamo necessario respingere l’attacco che in maniera congiunta stanno portando avanti il sistema cooperativo, le Istituzioni, un’ampia parte del mondo politico e il sindacato confederale nei confronti delle esperienze di autorganizzazione e rivendicazione come ADL Cobas e SI Cobas.
Lo faremo continuando a unire le lotte e i lavoratori e a combattere chi impone sfruttamento, e precarietà al mondo del lavoro e alle nostre vite, rivendicando innanzitutto l’introduzione della clausola sociale di salvaguardia nei cambi di appalto, l’eliminazione della figura coatta di socio-lavoratore e la piena legittimità delle rappresentanze sindacali liberamente scelte.
In questo la lotta in Composad esemplare: non ci fermeremo finché non verrà fatta giustizia per tutti i lavoratori licenziati.
Chiediamo l’immediato reintegro in cantiere alle medesime condizioni contrattuali o il risarcimento del danno subito per il mancato rispetto degli accordi.
#maischiavi #maischiave #bastaappaltitruffa #lavorolibero da sfruttamento e ricatti”