Anche quest’anno ADL Cobas si è messa a disposizione come strumento di lotta per tutte le donne lavoratrici che vogliono fare sciopero nella Giornata Internazionale per i Diritti delle Donne.
ADL ha proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata del 08 Marzo 2023, per ricordare tutte quelle donne lavoratrici che hanno lottato e che sono state uccise per il diritto a un salario paritario a quello degli uomini, per protestare contro il razzismo e le condizioni di lavoro indegne, per conquistare i diritti di cui oggi possiamo godere, ma anche per tutto quello che manca ed è ancora da conquistare.
Per difendere i diritti conquistati in passato con la vita e farli valere oggi, in questo mondo iniquo dove i governi decidono che finanziare la guerra è più importante che tutelare i lavoratori, le lavoratrici, le famiglie. Per le donne morte la scorsa settimana in mare che non sono state salvate dai governi europei, mentre fuggivano dalla disperazione della povertà e la violenza.
Scendiamo in piazza insieme alle lavoratrici precarie, sottopagate, alle lavoratrici migranti discriminate, alle sfruttate che lavorano in nero, alle lavoratrici domestiche invisibili, alle casalinghe senza reddito alle studentesse contro l’alternanza scuola lavoro e contro la scuola del merito che questo governo vorrebbe imporre.
Al seguente seguente link trovate la proclamazione: Lo sciopero è indetto:
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Contro femminicidi, stupri, molestie, sessismo e ogni forma di discriminazione;
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Contro la violenza dei tribunali e delle narrazioni tossiche dei media;
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Contro la legge 54/2006 sull’affidamento condiviso, contro tutti i lavori sottopagati e precari che le donne sono costrette ad accettare per sopravvivere, contro l’obiezione di coscienza e l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori;
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Contro la violenza della scuola del merito e dell’umiliazione, contro un sistema scolastico sempre più moralista e autoritario, per una scuola che sia davvero per tutti che tenga conto delle condizioni materiali e di esistenza delle persone che la vivono, che educhi alle differenze e combatta sessismo e discriminazioni, per concreti aumenti salariali e la stabilizzazione del personale precario, che nella scuola e nei servizi educativi del nido e dell’infanzia è prettamente femminile;
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Per l’internalizzazione di tutti i servizi educativi e alla persona;
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Contro la violenza di razzismo e confini, per la libera circolazione delle persone, contro il razzismo sistemico che attraversa ogni ambito delle vite delle donne.
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Contro la violenza di tutte le guerre, fatte da ricchi e potenti e pagate dalle popolazioni civili, donne e bambine prima di tutto, per la pace, l’autodeterminazione dei popoli e la giustizia sociale, per un mondo senza confini, senza imperialismi e senza eserciti;
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Contro la crisi climatica, contro un sistema predatorio e insostenibile che considera la terra e gli animali risorse infinitamente disponibili, contro il greenwashing dei governi e delle multinazionali, per una trasformazione radicale del sistema produttivo capitalista, per una transizione ecologica ed energetica equa;
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Contro lo stigma che uccide chi fa sex work e per la decriminalizzazione del lavoro sessuale;
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Contro l’abilismo che discrimina le persone con disabilità;
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Per il finanziamento dei centri antiviolenza laici e femministi;
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per garantire che i percorsi di fuoriuscita dalla violenza rispettino le scelte delle donne e la loro autodeterminazione;
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Per un reddito di autodeterminazione che garantisca indipendenza economica e autonomia per sottrarre le donne alla violenza;
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Per una revisione dell’età pensionistica e il riconoscimento economico del lavoro riproduttivo;
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Per un welfare pubblico e universale;
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Per un salario minimo di almeno 12€ l’ora;
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Per la redistribuzione del carico di lavoro di cura e non essere schiave della famiglia che è il principale luogo di violenza e sfruttamento;
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Per un maggior riconoscimento del lavoro domestico e di cura, portando il lavoro di COLF, Badanti, Baby sitter almeno a stesse tutele di un rapporto subordinato;
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Per dei contratti stabili e tutelanti;
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Per una sanità pubblica accessibile e libera da stereotipi sessisti, transfobici, grassofobici, abilisti e razzisti;
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Per un aborto libero, sicuro e gratuito, per una medicina femminista e transfemminista, che consideri e studi anche i corpi e le patologie delle donne e delle persone assegnate femmina alla nascita;
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Per tutte le soggettività affinché possano essere libere e possano affermare il diritto all’autodeterminazione sui propri corpi;
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Contro le violenze, le patologizzazioni e psichiatrizzazioni imposte alle persone trans e intersex;
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Per affermare diversi modi di fare ed essere famiglia;
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Per rivendicare l’autodeterminazione e i desideri di tutti i soggetti;
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In solidarietà alle donne curde, afghane e iraniane e alle donne che in tutto il mondo stanno lottando per una vita libera dall’oppressione e felice.Per questo ci vediamo l’ 8 marzo nelle piazze delle nostre città ma lo sappiamo bene che la lotta è tutti i giorni nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle nostre case.