Nella giornata odierna uno spiegamento enorme di polizia e carabinieri è intervenuto nel magazzino Fedex/Tnt di Peschiera Borromeo per rimuovere il presidio dei lavoratori in lotta da alcuni giorni per garantire il lavoro ad una sessantina di lavoratori assunti tramite agenzia e licenziati.
Stiamo vivendo un momento molto difficile in tutto il paese a causa del diffondersi della pandemia ed in questo periodo, mentre il governo ha obbligato buona parte del paese a rimanere chiuso in casa, milioni di lavoratori hanno dovuto continuare a lavorare per garantire, non solo i beni essenziali, ma tutta una serie di beni che sicuramente essenziali non sono, rischiando tutti i giorni il contagio e, in molti casi, rimanendo contagiati e pagando con la vita la sovraesposizione al rischio.
A Peschiera Borromeo, fin che sono stati utili questi lavoratori, oggi lasciati a casa, sono stati usati ed oggi, proprio nel momento in cui si è passati alla cosiddetta “fase 2” – che vuol dire l’apertura di moltissime altre attività produttive ed economiche – Fedex/Tnt decide di lasciarli a casa.
La risposta dei lavoratori di Peschiera Borromeo è stata immediata per solidarizzare con chi è stato licenziato e si è manifestata con un presidio pacifico dell’impianto, seguito poi da molti altri impianti di Fedex che hanno scioperato in solidarietà.
Come Adl Cobas, ci associamo al coro di condanna per questo gravissimo episodio di repressione di una lotta sacrosanta e ci accingiamo ad informare i lavoratori dei vari impianti Fedex/Tnt del Veneto e Friuli su quello che sta succedendo per decidere già nella giornata di domani quali iniziative di solidarietà mettere in campo per respingere questa grave azione repressiva dello Stato e per garantire il diritto a ritornare al lavoro per i lavoratori licenziati da Fedex/TNT.