Dopo alcune settimane di preparazione con assemblee nei due magazzini della grande distribuzione organizzata del marchio Maxi Di e numerose riunioni di coordinamento è andato in scena ieri lo sciopero congiunto dei lavoratori di Vercelli e Belfiore in provincia di Verona. Pur partendo da situazioni differenti i lavoratori organizzati con ADL Cobas hanno deciso di unificare le vertenze e chiedere congiuntamente di vedersi applicato il CCNL Logistica con malattia e infortunio pagati al 100%, l’aumento del ticket restaurant a 8 Euro e il riconoscimento di una Una Tantum nel periodo natalizio. Tutte misure volte ad accrescere i salari dei lavoratori in un momento in cui inflazione e caro vita stanno picchiando duro rendendo sempre più complicato garantire una vita dignitosa per sé e le proprie famiglie.
I primi a scendere in campo sono i lavoratori di Vercelli che dopo l’assemblea di giovedì terminata alle 13,30 decidono di abbandonare il magazzino e non fare straordinari. Una prima iniziativa di disturbo studiata per agevolare quello che avverrà successivamente. A sorpresa alle ore 20,30 di giovedì inizia lo sciopero che le controparti si aspettavano per la mezzanotte e il magazzino inizia a essere presidiato dai lavoratori.
La tensione si alza immediatamente con un camion che prova a forzare il blocco in ingresso e i responsabili dell’azienda fornitrice ManHandWork che decidono di tentare di fare uscire le decine di camion all’interno del magazzino con l’ausilio degli uomini della Questura di Vercelli. Operazione che viene sventata dalla determinazione dei lavoratori e dall’intervento del parlamentare di Sinistra Italiana Marco Grimaldi che solidarizza con i lavoratori e interviene sulla Prefettura per chiedere di non sgomberare il picchetto.
Le attività del magazzino restano paralizzate per tutta la notte e l’azienda che aveva furbescamente anticipato l’orario di uscita dei camion si deve rassegnare davanti all’intelligenza dei lavoratori e alla forza dello sciopero.
Alle 5 del mattino entrano in campo i lavoratori del magazzino di Belfiore che entrano in sciopero e mettono in atto blocchi e rallentamenti dei camion. La notizia viene accolta dagli applausi e dalle urla di gioia dei colleghi di Vercelli.
La situazione resta stazionaria per tutta la mattinata e si sblocca intorno a mezzogiorno con la cooperativa che gestisce il magazzino di Belfiore che si rende disponibile a un incontro con ADL Cobas e i delegati sindacali. L’incontro termina con un nuovo appuntamento per mercoledì in cui verranno date risposte concrete alle richieste avanzate dai lavoratori. Intanto a Vercelli ADL Cobas e i delegati vengono convocati dal Prefetto che vuole approfondire i termini della vertenza e chiede la rimozione del blocco. L’impegno è quello di lavorare alla costruzione di un tavolo di confronto fra le parti a partire dalla giornata di lunedì.
I lavoratori si riuniscono nuovamente in assemblea e decidono di rimuovere il blocco come segnale distensivo ma di procedere comunque con lo sciopero per tutta la giornata di ieri, di oggi e di domani.
Si è trattato una prova di forza decisamente riuscita con un’astensione dal lavoro altissima e un blocco delle attività di oltre sedici ore.
Per il momento non ci sono ancora risultati e risposte concrete né da parte del committente né da parte dei fornitori ma siamo certi che la determinazione messa in campo segni l’inizio di una nuova era all’interno dei magazzini Maxi Di. La lotta è appena iniziata e i lavoratori sono determinati a proseguire a testa alta. Se non vorranno magazzini ingovernabili dovranno prima o poi decidere di scendere a patti con i lavoratori.