Nella giornata di venerdì 20 gennaio si è tenuta una nuova assemblea non autorizzata presso il magazzino Fedex di Padova, trasformata in un momento di sciopero e lotta. Come è noto, da quando nel mese di maggio del 2021 Fedex decideva di procedere con l’internalizzazione dei lavoratori del magazzino di Padova, seguita poi in altri Hub di Bologna, Firenze, Roma, Napoli,ecc. , Fedex, grazie ad un accordo segreto sottoscritto con Filt-Cgil (che rappresentava e rappresenta tutt’ora una infima minoranza di lavoratori), portava ad un peggioramento delle condizioni economiche e lavorative della maggioranza dei lavoratori e alla cancellazione dei diritti sindacali conquistati in tanti anni di lotte.
Fedex è convinta che nel tempo i lavoratori accetteranno prima o dopo la situazione che è stata loro imposta, ma non stanno facendo i conti, al contrario con una incazzatura che sta crescendo perché, nonostante il fatto che si sia riusciti ad ottenere la trasformazione dei contratti a part time in full time e il riconoscimento delle differenze retributive, dovute rimangono aperte molte questioni.
La prima riguarda i lavoratori del turno della notte, i quali, da primo maggio del 2021 si sono visti operare un taglio netto in busta paga di oltre 100 € al mese, a seguito del cambiamento dell’orario del turno notturno, passato dalle ore 22.00 alle 6.00 alle ore 24.00 alle 8.00, facendo perdere due ore di maggiorazione per il notturno, equivalenti a circa 110 € al mese. Vale a dire che dal mese di maggio del 2021 ad oggi, questi lavoratori, senza avere avuto alcun miglioramento delle condizioni lavorative (iniziare alle 22 o alle 24, non cambia nulla dal punto di vista del disagio) hanno avuto una perdita secca di oltre 2200 € che va sommata a quanto perso con l’inflazione. Si tratta di una ingiustizia inaccettabile frutto di una concezione da parte di Fedex dei propri dipendenti incentrata esclusiva mento sulla necessità di ridurre il costo del lavoro.
La seconda questione riguarda la miseria del PdR, erogato in forma di Welfare e nettamente inferiore a quanto mediamente viene percepito negli altri magazzini (BRT, GLS, SDA, ecc.)e al fatto che in rapporto all’aumento del costo della vita non vi è stato alcun ulteriore riconoscimento economico.
La terza questione riguarda il rifiuto di FEDEX in combutta con Filt Cgil di procedere , almeno sul terreno del Rappresentante dei Lavoratori alla Sicurezza (RLS), a regolari elezioni. A questo proposito è stata anche effettuata una votazione autogestita che ha ulteriormente dimostrato che Fedex, in accordo totale con Filt Cgil, non ahanno alcun rispetto per la volontà dei lavoratori e si oppongono a qualsiasi forma di riconoscimento della volontà della stragrande maggioranza dei lavoratori.
La quarta questione riguarda appunto la democrazia sindacale ed il riconoscimento dei relativi diritti, rispetto alla quale Fedex continua a fare muro continuando a non volere riconoscere i più elementari diritti sindacali.
Su tutti questi punti si è tenuta l’assemblea all’interno del magazzino con sciopero di un’ora con l’esposizione di due striscioni molto visibili davanti allo stabilimento, dalla quale è emersa chiaramente la volontà di continuare la lotta fino a che non avremo ottenuto quello che stiamo chiedendo.