Dopo lo sciopero nelle giornate del 12, 13 e 14 ottobre e due settimane di blocco degli straordinari, le lavoratrici e i lavoratori del magazzino Maxi Di di Vercelli si sono ripresi la scena nella serata di giovedì a partire dalle ore 20,30. Con una nuova iniziativa a sorpresa è iniziato lo sciopero nel grande magazzino e il conseguente picchettaggio dei tre cancelli. Le ragioni della protesta sono sempre le stesse:
Passaggio dal CCNL commercio al CCNL logistica. E’ evidente a chiunque che quello vercellese non è un supermercato ma un magazzino enorme dove vengono movimentate merci. Il passaggio al CCNL logistica significherebbe paghe base più alte, miglior pagamento di straordinario, notturno, festivo e il pagamento della malattia al 100%.
Aumento del Ticket Restaurant a 8 Euro. In questo momento il ticket è a 4,50 Euro per ogni giornata lavorativa grazie a un accordo che venne firmato nell’estate 2021 dalla nostra Organizzazione Sindacale e che introdusse per la prima volta questo strumento all’interno del magazzino.
La fine del comportamento antisindacale dell’azienda fornitrice ManHandWork che si sta intensificando e aggravando nell’ultimo periodo con minacce dirette ai lavoratori, la richiesta esplicita di disiscriversi dalla nostra Organizzazione Sindacale in cambio di assunzioni di figli, modifica di mansione, scelta del reparto di lavoro e chissà quali altre nefandezze di cui sono sempre stati campioni, a partire da finti rimborsi chilometrici. Un modo elegante per pagare in nero straordinari e festivi ed evadere contributi e tasse (abbiamo tutta la documentazione comprovante di quanto stiamo scrivendo).
La sistemazione dei TFR maturati dai lavoratori. Alcuni mesi fa abbiamo scoperto un sistema perverso e truffaldino con cui l’azienda ha rubato negli anni a oltre un migliaio di dipendenti una parte dei soldi dei loro TFR. A differenza di quanto prevedono legge e contratto, se il lavoratore o la lavoratrice si trovava in malattia, infortunio, maternità o congedo parentale, il TFR non maturava. Messi alle strette hanno deciso di sistemare nella busta paga di agosto il contatore dei TFR dei lavoratori, ma dal mese di settembre sono tornati impunemente a rubare nella speranza che non ce ne accorgessimo. Anche questo è un modo per evadere le tasse utile per offrire tariffe concorrenziali ai committenti. Pagare meno i dipendenti inquadrandoli col livello sbagliato, pagare festivi e straordinari con la voce rimborsi chilometrici, non fare maturare correttamente il TFR, scalare ai lavoratori più giorni di ferie del dovuto e, di conseguenza evadere contributi e tasse, sono il modo per diventare azienda leader nel settore della logistica (abbiamo, anche su questo, tutta la documentazione comprovante di quanto stiamo scrivendo).
Nonostante le continue provocazioni di alcuni responsabili dell’azienda – altro metodo quotidiano utilizzato nei confronti dei lavoratori da capi area e Team Leader aziendali – e le minacce di denunciare persone che stavano praticando un diritto sancito nella Costituzione della Repubblica Italiana, lo sciopero è proseguito tranquillo per tutta la notte creando grandissime perdite economiche all’azienda con centinaia di camion in ingresso e in uscita che non hanno potuto consegnare nei supermercati e scaricare la merce in entrata. Dopo quattordici ore, per scongiurare l’intervento dei reparti antisommossa accorsi numerosi, la manifestazione davanti ai cancelli è terminata alle ore 10,30 di venerdì ma i lavoratori hanno continuato lo sciopero e sono tornati nelle loro case per riposarsi dopo una lunga nottata al freddo e sotto la pioggia. Anche oggi è stato replicato lo sciopero con un’adesione molto alta da parte di lavoratrici e lavoratori e nonostante non stia arrivando nessun segnale di riapertura della trattativa da parte aziendale la lotta è ben lungi dal terminare.
Il Natale – momento cruciale per i profitti della Grande Distribuzione Organizzata – si sta avvicinando e sono già pronte le prossime iniziative di lotta a sorpresa per continuare a essere sabbia negli ingranaggi dei profitti di ManHandWork e Maxi Di.
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