L’ordinanza della Regione Emilia Romagna, per il contenimento della diffusione del CoronaVirus, sta avendo i suoi primi effetti: molte lavoratrici e molti lavoratori sono a casa a causa della chiusura delle scuole o della riduzione dei servizi ma non è chiaro che ne sarà di queste ore non lavorate.
Per ADL Cobas la questione è chiara: le ore devono essere pagate in toto e senza intaccare monte ferie/permessi.
Per saperne di più, per parlare dei dubbi, per confrontarsi organizziamo quindi un primo appuntamento durante l’apertura settimanale dello SPORTELLO ADL:
Venerdì 28 Febbraio dalle ore 9.30 alle ore 11.30 presso lo sportello di ADL Cobas in via Dario Campana n. 59/F c/o Casa Madiba Network
Per approfondire e condividere la proposta che abbiamo avanzato a tutti gli Enti gestori e alla Regione Emilia Romagna (leggi di seguito il testo):
” Chiusura temporanea Servizi Emilia Romagna – riconoscimento ore di servizio lavoratrici e lavoratori del terzo settore. A seguito dell’ordinanza emanata dalla Regione Emilia-Romagna che dispone la chiusura o la limitazione di servizi educativi e di assistenza fino al 01 Marzo 2020, siamo a richiedere che siano riconosciute le ore di servizio non svolte dalle lavoratrici e dai lavoratori impiegati nei servizi, qua elencati in maniera non esaustiva, quali integrazione scolastica, assistenza anziani, comunità minori, accoglienza, progetti per persone SFD e altro.
Data quindi la situazione straordinaria, questa non può ricadere sulle lavoratrici e lavoratori impiegati nei servizi, in quanto l’assenza dal lavoro non è dipendente dalla loro volontà.
Consapevoli dell’importanza di contenere la diffusione del contagio da Corona Virus e della conseguente necessità di prevedere strumenti ed azioni da parte delle istituzioni che vadano in tal senso, chiediamo che tali decisioni non abbiano ripercussioni sulle lavoratrici e lavoratori che operano in tale ambito.
Si auspica, per i servizi sospesi, che si trovi una soluzione fattiva e adeguata e che si agisca anche attraverso pressioni a livello governativo e ministeriale affinché sia eventualmente estesa la CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, che sta valutando il Ministero del Lavoro, anche a questo settore lavorativo in tutti i territori interessati da tali ordinanze.
Crediamo inoltre debbano esserci necessariamente una tutela della salute e della sicurezza per lavoratrici e lavoratori del lavoro pubblico e privato comunque a contatto con decine di persone ogni giorno, attraverso protezioni individuali e formazione/informazione adeguate sulla prevenzione al contagio.”
Partecipa! Organizzati! Diffondi!