Si è spento Olol Jackson, una notizia arrivata all’improvviso che ci riempie di dolore: il nostro saluto e ricordo.
Ci sono notizie che non vorremmo mai ricevere, che ci atterriscono e lasciano sgomenti, a cui non siamo preparati. Come quella che ci ha raggiunto stamattina: Olol è morto nella notte, il suo cuore non ha retto.
Una scomparsa che ci strappa via un pezzo di storia collettiva, assieme al dolore di dire addio a un compagno generoso, a un infaticabile e intelligente organizzatore di lotte e conflitti.
Assieme abbiamo condiviso piazze, strade e sentieri, camminando insieme in quel formidabile ciclo di lotte contro la globalizzazione neoliberista prima, e contro la guerra dopo. In particolare contro le servitù militari e la macchina militare della morte, alla lotta contro la Base Dal Molin a cui Olol ha dedicato una parte della propria vita. Più recentemente lo abbiamo conosciuto come attivista sindacale.
Se ne va una figura importante per chi nel nostro paese lotta per un mondo più giusto, per chi vuole “la pace tra gli oppressi e la guerra agli oppressori”. Ma se ne va prima di tutto un fratello e un compagno la cui contagiosa energia ci mancherà. Quell’energia che portava Olol a seguire la sua passione incredibile per la Roma e la sua Curva Sud. Un legame coltivato a 700 chilometri di distanza.
Al Movimento No Dal Molin, ai compagni e alle compagne dell’ex Bocciodromo di Vicenza, di Adl Cobas e di GlobalProject va il nostro abbraccio.
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