MARTEDI 17 MARZO 2020 ore 17.30
ASSEMBLE REGIONALE DEL VENETO
PER UN REDDITO DI QUARANTENA
Su piattaforma web il cui link sarà comunicato su questa pagina
Dopo la straordinaria assemblea nazionale di Giovedì scorso, dove centinaia di lavoratori e lavoratrici si sono trovate per discutere un piano di lotta per pretendere un reddito di quarantena, ammortizzatori socili universali immediati e un reddito di esistenza come prospettiva, troviamoci insieme in ambiti territoriali.
In Veneto ma immeditamente in molti territori del Nordest tantissimi lavoratori e lavoratrici ci hanno contattto, in particolare nel settore dello spettacolo e degli eventi.
Le ordinanze restrittive emanate per fronteggiare la diffusione del c.d. “Nuovo Corona Virus” i vari decreti governativi hanno messo a nudo e drammatizzato la condizione di estrema precarietà, assenza di tutele e bassi redditi che colpisce i lavoratori e le lavoratrici di alcuni settori dei servizi quali quello della cultura, delle arti, dello spettacolo, dello sport e dell’intrattenimento, del turismo, dell’educazione e dei servizi sociali in appalto.
Alcune centinaia di migliaia di persone occupate in questi ambiti lavorativi – dipendenti, parasubordinati, soci di cooperativa, autonomi – rischiano infatti nelle prossime settimane di vedersi dimezzati se non azzerati gli introiti economici.
Non spetta a noi discutere di virologia o epidemiologia e Il diritto alla salute è un bene fondamentale, da garantire indistintamente con serietà, competenza e attraverso precauzioni adeguate. Quel che è certo però che questo tipo di gestione della crisi sanitaria non colpisce tutti e tutte allo stesso modo, e, in assenza di politiche adeguate, le misure finora adottate per ridurre i contagi e rallentare la diffusione del virus, andranno ad acuire le già ampie diseguaglianze sociali nel nostro Paese.
Vogliamo quindi politiche coerenti e basate su un criterio di giustizia sociale: se è necessario fermare servizi e attività produttive, devono essere assicurate a tutti e tutte le dovute garanzie reddituali, a partire dalle categorie che già prima di questa crisi avevano meno tutele e ammortizzatori sociali. Paradossalmente, se si escludono le “zone rosse” dove alcuni provvedimenti – seppur modesti e selettivi – sono stati presi, le prime misure messe in campo sembrerebbero aver completamente dimenticato queste categorie.
Come ADL COBAS invitiamo quindi tutti i lavoratori e le lavoratrici della cultura, delle arti, dello spettacolo, dell’intrattenimento e del turismo, dell’educazione e dei servizi sociali in appalto a partecipare a questa prima assemblea in cui affrontare i temi della continuità occupazionale e di redditto alla luce della crisi determinata dalle politiche di contenimento del “corona virus”. Vogliamo provare ad immaginare un percorso collettivo volto ad ottenere subito un “reddito di quarantena” per affrontare le primissime esigenze economiche e successivamente conquistare ammortizzatori sociali degni per chi ad oggi ne è escluso, a partire dal principio che tutti e tutte a prescindere dallo status occupazionale e dal settore hanno diritto ad un reddito minimo di esistenza.