Il 28 novembre ADL Cobas ha proclamato insieme a tutto il sindacalismo di base lo sciopero generale in tutta Italia. Una giornata di lotta necessaria e urgente, costruita dal basso insieme a lavoratrici e lavoratori per denunciare un modello economico e politico che penalizza chi lavora, chi studia e chi vive di salario e non di rendita.
Mentre i territori si impoveriscono e aumentano disuguaglianze e precarietà, il governo italiano prepara una manovra economica che destina 23 miliardi di euro aggiuntivi alle spese militari, sottraendoli a sanità, scuola, welfare, salari e diritti. È una scelta politica che respingiamo con forza e di fronte alla quale non intendiamo tacere.
Il governo Meloni tenta di imporre silenzio e paura, anche attraverso il DDL Sicurezza, che mira a reprimere il conflitto sociale, la protesta e la libertà di manifestare. Ma le mobilitazioni e gli scioperi del mese scorso in solidarietà al popolo palestinese – schiacciato anche dalle politiche del governo italiano e dalla complicità internazionale – hanno mostrato con grande forza la determinazione collettiva a non restare a guardare.
E non resteremo a guardare nemmeno mentre il welfare viene smantellato, mentre le crisi ricadono sempre sulle spalle di lavoratrici e lavoratori e mentre chi accumula profitti o evade/elude le tasse continua a essere protetto. Basta privilegi fiscali: chi ha di più deve contribuire di più. È il momento di tassare i super-ricchi per finanziare sanità, scuola, trasporti, welfare, salari e diritti. È il momento di abbassare le tasse a lavoratrici e lavoratori.


Scioperiamo per:
- investimenti nei settori pubblici e taglio immediato delle spese militari;
- stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari, nel pubblico e nel privato;
- aumenti salariali, rinnovo dei contratti e adeguamento automatico all’inflazione;
- riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e introduzione di un salario minimo legale;
- rottura dei rapporti politici, economici e militari con Israele e solidarietà attiva al popolo palestinese.
Scioperiamo contro:
- la guerra e la militarizzazione della società;
- una legge di bilancio antisociale, fatta di tagli e privatizzazioni;
- appalti, sfruttamento e precarietà;
- il DDL Sicurezza, che vuole zittire e criminalizzare chi lotta;
- la protezione scandalosa dei grandi patrimoni, dell’evasione e dell’elusione fiscale.
Il 28 novembre blocchiamo il Paese. Il 29 novembre porteremo la nostra voce a Roma per la manifestazione contro il governo Meloni e la manovra finanziaria, ma per la Palestina libera, CONTRO IL SISTEMA, LA CULTURA l’economia di guerra. A Roma l’appuntamento è alle ore 13 al Parco Schuster all’interno del “blocco della convergenza sociale”.
Manifestazioni sul territorio
ALESSANDRIA
Ore 8:00 al Logicor Logistic Park, Frazione Cascinotti Fornace 48, Tortona per bloccare il cuore della logistica di Tortona dove sono presenti i magazzini logistici In’S , Arco, Arcaplanet, Rivalta Spedizioni.
VENEZIA
Ore 10.30 Parcheggio Casinò Ca’ Noghera (Via Paliaga, Tessera): andiamo a bloccare la Leonardo



