Il primo maggio è la data scelta dal movimento operaio internazionale per ricordare le dure lotte tenutesi a Chicago nel 1886 per la conquista di una giornata lavorativa che non superasse le 8 ore. Una data simbolica che per molti anni fu concretamente una giornata di lotta globale per la conquista di questo obiettivo e più in generale per un miglioramento delle condizioni retributive e di lavoro. Da molti anni ormai questa data si è trasformata in una semplice giornata di festa che, al netto delle retorica istituzionale e delle poche celebrazioni è stata svuotata di ogni significato di lotta per il miglioramento delle condizioni di vita.
Quest’anno come Associazione per i Diritti dei Lavoratori – ADL COBAS abbiamo deciso di far rivivere il primo maggio mettendo al centro non solo la riconquista dei diritti del lavoro smantellati da decenni di politiche neoliberiste, ma anche il nodo cruciale della lotta al razzismo. La significativa presenza tra i nostri iscritti di migranti comunitari e non, nonché di nuovi cittadini padovani con origine straniera, ci porta quotidianamente ad affrontare i temi della discriminazione, dell’inclusione differenziale, delle vessazioni e dell’aperto razzismo. Si tratta di cittadini che nonostante vivano, lavorino e crescano i loro figli a Padova da molti anni, spesso non hanno diritto di voto e anche per questo sono stati oggetto di pesanti attacchi da parte di chi li vorrebbe solo come braccia operose, silenziose ed invisibili. A Padova negli ultimi due anni abbiamo assistito, troppo spesso senza reagire, agli effetti nefasti delle politiche della Giunta Bitonci che ha cercato di mascherare con una scientifica campagna di odio contro i migranti e i rifugiati i tagli alle politiche sociali e ambientali e le misure a favore del cemento e della speculazione
Discutendo tra di noi del significato profondo del primo maggio e del 25 aprile, la giornata liberazione dal nazifascismo, è emersa la volontà di costruire una giornata capace di arricchire le due celebrazioni. Vogliamo intrecciare la battaglia per la riduzione dell’orario di lavoro, per una retribuzione decente e maggiori tutele, per un welfare realmente inclusivo con un nuovo percorso di resistenza e liberazione dal razzismo e dalla xenofobia.
Secondo noi il rifiuto del razzismo, della gestione emergenziale dei flussi migratori e della politica di inclusione differenziale che vorrebbe i migranti confinati nei lavori più duri, sporchi e mal pagati, deve passare certamente per l’accoglienza e la solidarietà, ma anche per la costruzione di momenti nei quali autoctoni, migranti e nuovi cittadini possano riconoscersi come parte di un unico percorso che mira alla conquista di migliori condizioni sociali e materiali per tutti e tutte.
Il razzismo è evidentemente uno strumento che ci rende tutti più soli e deboli difronte ad un sistema economico che sta amplificando le diseguaglianze sociali e concentrando ricchezza e benessere a scapito ovviamente dei diritti, delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro. Tuttavia non possiamo non cogliere il fatto che l’odio verso i migranti e i rifugiati non si nutre tanto di elementi culturali, ma soprattutto dell’impoverimento generale, della disoccupazione, dell’assenza di un welfare state e di garanzie di reddito adeguate. Per questo la battaglia contro il razzismo, per una accoglienza degna e per i diritti di cittadinanza e sul lavoro devono camminare di pari passo.
Con questo convinzione proponiamo a tutti coloro che hanno partecipato alle recenti iniziative antirazziste e per un’accoglienza degna, di condividere con noi la costruzione di un primo maggio di liberazione dal razzismo e per la conquista di nuovi e vecchi diritti per tutti e tutte.
Riteniamo che questa giornata debba realizzarsi all’Arcella, il cuore della Padova meticcia e proprio per questo luogo principe della speculazione politica dei razzisti e degli imprenditori della paura. Ci immaginiamo una piazza in cui, a partire dal primo pomeriggio, si possa condividere dibattito, socialità e cultura, ma che sia capace al tempo stesso di dare voce a chi quotidianamente si batte contro il razzismo e per la conquista di diritti. Una giornata nella quale provare anche a costruire un corteo che attraversi l’arteria principale dell’arcella, via Tiziano Aspetti, per dire “Basta sindaci razzisti!”
Aderiscono:
Ass. Razzismo Stop, Arising Africans, CSO Pedro, Bios Lab, Clash City Workers, Polisportiva Sanprecario, Ass. Bodhumahal Padova, Coba Scuola, Cub Poste, ASU, Sinistra Italiana, Partito della Rifondazione Comunista, Coalizione Civica