Il 30 e 31 Ottobre si riuniranno a Roma governi del G20, i 20 Paesi del mondo che vantano di rappresentare i due terzi del commercio, l’80% del PIL mondiale, ma anche il 75% delle emissioni di gas serra globali.
Lo schema dei meeting governativi lo conosciamo fin troppo bene: i 20 potenti della terra (in questo caso) rinchiusi nei palazzi a discutere del futuro di tutt* noi, pronti a presentarsi davanti alle telecamere con dichiarazioni di intenti, sorrisi e strette di mano, ma che di fatto mirano a rafforzare quello stesso sistema di governance che causa impoverimento, inquinamento e precarietà.
Il meeting cade in un periodo in cui è in corso un attacco feroce a quelle poche garanzie rimaste per lavoratrici e lavoratori, in cui tutta l’attenzione è focalizzata dalla questione green pass mentre il contatore dei morti sul lavoro sale vertiginosamente e le grandi aziende hanno dichiarato guerra a qualsiasi forma di organizzazione non compatibile con i loro profitti (spesso con il consenso e il supporto degli apparati di stato), in cui i soldi del PNRR stanno andando a pagare le spese del green washing di chi sullo sfruttamento dei corpi e del pianeta ha fatto i miliardi, e in cui si cerca di far ricadere su tutt* noi le spese per la cosiddetta transizione ecologica.
Abbiamo costruito le mobilitazioni attorno al G20 della finanza di Venezia, identificando nella finanza uno dei nodi attorno i quali si sviluppa lo sfruttamento, tanto di lavoratrici e lavoratori quanto dell’ambiente in cui viviamo.
Abbiamo costruito le mobilitazioni attorno alla PreCop di Milano insieme ai movimenti climatici, scommettendo nella convergenza tra le lotte per la giustizia climatica e le lotte per la giustizia sociale e nella rottura definitiva della contrapposizione tra ambiente e lavoro.
Per questo non possiamo che aderire alle mobilitazioni contro il G20 di Roma e siamo felici di farlo ancora una volta insieme ai movimenti climatici, insieme ai movimenti sociali, ai movimenti per la casa, a esperienze di lotta come quella di GKN, ai movimenti per la scuola e per la salute e per la sanità pubblica: solo cogliendo i nessi che legano le nostre battaglie, valorizzando i punti che ci accomunano, creando comunità resistenti e identificando chi è responsabile a vario titolo della situazione che stiamo vivendo saremo in grado di produrre un meccanismo espansivo delle lotte.
Partiremo dalle nostre città per partecipare al corteo di Sabato 30 Ottobre a Roma e invitiamo chiunque voglia unirsi a noi di contattare le sedi territoriali più vicini.