In questo momento di grande confusione, di scelte difficili, di modifiche continue del nostro modo di vivere e di agire diventa difficile per tutti ipotizzare il futuro, o pensare all’avvenire oltre alla necessità di garantire la salute e la sicurezza nostra e dei nostri familiari.
Come dipendenti del trasporto pubblico siamo certamente impegnati a garantire il servizio al fine di permettere a tutti di potersi spostare in caso di necessità, siamo però anche noi cittadini che debbono salvaguardare la propria salute e quella dei loro familiari, quindi riteniamo fondamentale pretendere dall’azienda il massimo delle azioni possibili al fine di diminuire quanto più possibile rischi di contagio.
Non ci sottraiamo ai nostri doveri ed alle necessità della città e dei nostri utenti, ma crediamo utile porre alcune questioni che necessitano fin da subito chiarezza e trasparenza, per evitare fraintendimenti e confusione.
Gli strumenti di tutela e di garanzia di chi lavora all’interno dei mezzi o in officina o in ufficio debbono essere ottimizzati quanto più possibile al fine di evitare contagi o assembramenti inutili, quindi chiediamo che anche Busitalia metta in atto tutto quanto deciso dai vari Decreti Governativi.
L’uso di ferie forzate a cui fa ricorso l’azienda può essere uno strumento temporaneo da applicare in tempi brevi ma non può diventare una abitudine, le ferie sono proprie di ciascun lavoratore ed una parte delle stesse sono fruibili su richiesta del lavoratore stesso.
Riteniamo utile anche evidenziare che nel caso questa pandemia costringesse tutti ad allungare i tempi di queste scelte in merito alla modalità del servizio diventa necessario anche per i lavoratori del trasporto pubblico ipotizzare strumenti di ammortizzazione così come sono previsti per altre categorie di lavoratori.
Inoltre diminuendo i km percorsi vista la limitazione e la riduzione delle corse, chiediamo che la Regione mantenga inalterato il contributo chilometrico destinato alle varie aziende di trasporto pubblico, e consideri anche di contribuire alla conseguente perdita di introito da tariffazione derivante dai minori passeggeri trasportati.
Infine crediamo che in merito all’occupazione, non si possa oggi pensare da parte di Busitalia di operare una stretta sui lavoratori occupati, così come crediamo che si debba rivedere proprio alla luce dell’impegno di tutti i lavoratori i meccanismi premiali in essere, e certamente non rivedendoli in peggio al seguito di minor introiti o minor chilometri percorsi.