La Rete educatrici ed educatori Rimini e ADL Cobas Emilia-Romagna hanno
tenuto una conferenza stampa nella giornata di venerdì 13 settembre presso il
Bar Lento, durante la quale hanno spiegato gli esiti dell’incontro
con l’amministrazione comunale e annunciato l’avvio di una campagna pubblica
e sindacale per il riconoscimento dei giusti livelli di inquadramento e affinché
tutte le ore effettivamente lavorate siano presenti nel contratto per tutte le
educatrici ed educatori che operano nel servizio di integrazione scolastica e non
solo.
Lunedì 16 settembre 2019 inizia il nuovo anno scolastico con alcuni nuovi bandi
per l’integrazione scolastica nei Comuni della provincia, in particolare una
grossa gara d’appalto del Comune di Rimini, in cui si introdurrà la figura degli
educatori di plesso\istituto e che vede coinvolti centinaia di educatrici ed
educatori impiegati nelle scuole attraverso i contratti con la cooperativa che
gestisce il servizio. Contratti che però non riconoscono i giusti livelli di
inquadramento previsti dal CCNL del settore e in molti casi con una riduzione
del 20% delle ore sul contratto rispetto alle ore effettivamente svolte
settimanalmente e previste dal piano di lavoro.
Per questi motivi vogliamo lanciare una campagna pubblica affinché si apra un
tavolo sindacale per l’adeguamento delle situazioni contrattuali di centinaia di
lavoratrici e lavoratori del sociale del territorio e chiediamo che le
amministrazioni comunali committenti del servizio vigilino sull’operato degli
enti gestori per l’applicazione del contratto collettivo nazionale delle
cooperative sociali.
Chi lavora nel sociale si trova inserito in un mondo di estrema precarietà, a
causa degli effetti dell’esternalizzazione dei servizi che prevede il loro
affidamento alle cooperative che vincono le gare d’appalto. Gare che portano
ad un continuo ribasso dell’offerta e che si susseguono continuamente nel
territorio provinciale, frammentando sempre di più le lavoratrici e i lavoratori
del sociale che molto spesso si ritrovano con livelli d’inquadramento inferiori
rispetto a quelli a cui hanno diritto, scatti di anzianità non riconosciuti e la
necessità di avere più contratti part-time con diverse cooperative.
Anche l’ultimo rinnovo del CCNL delle cooperative sociali non ha portato a
significativi miglioramenti anche perché i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil
che hanno portato avanti la contrattazione non hanno sviluppato nessun
coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori per decidere e discutere della
piattaforma di rivendicazione e con quali modalità costruire vertenzialità nei
territori. Per questo è nata la campagna #Unaltrocontrattoèpossibile che vede
tanti collettivi di educatori e operatori sociali che insieme ad una rete
intersindacale di base, di cui fa parte anche Adl Cobas, hanno deciso di inviare
la richiesta di disdetta del contratto collettivo che scadrà a fine 2019 affinché si
riapra da subito la contrattazione nazionale per un rinnovo del CCNL che
contenga le richieste delle migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore e che
parta da un processo di coinvolgimento e costruzione partecipata in tutti i
luoghi di lavoro.
ADL Cobas E.R. – Rete educatrici ed educatori Rimini
Newsrimini: Integrazione scolastica: ADL Cobas si mobilita per i lavoratori
Video della conferenza stampa: