Il comunicato diffuso durante l’iniziativa:
PER CONDIZIONI DI LAVORO PIU DIGNITOSE E UNA MAGGIORE QUALITÀ DEL SERVIZIO D ACCOGLIENZA
Le operatrici e gli operatori Cooperjob SPA, in forze presso la Cooperativa Dimora d’Abramo nell’appalto sull’accoglienza straordinaria a Reggio Emilia e provincia, insieme ad ADL Cobas E.R. richiedono l’apertura di un tavolo prefettizio, in seguito ad una vertenza in atto da oltre 2 mesi, durante la quale non si è ricevuta alcuna risposta positiva alle richieste fatte.
Adl Cobas, come sindacato maggiormente rappresentativo all’interno di Cooperjob S.P.A., ha infatti riportato le principali problematiche vissute dagli addetti al servizio:
• L’utilizzo dei propri mezzi e risorse (Cellulari, PC, Automobili con rimborsi km minori rispetto tabelle ACI);
• Mancanza di trasparenza nell’organizzazione del lavoro con piena arbitrarietà da parte di Dimora su turni, ore straordinarie (banca ore) e reperibilità;
• Un anomalo turnover riguardante i 60 posti di lavoro dell’appalto: nel 2017 il 50% degli addetti non ha rinnovato il contratto di lavoro, elemento che ricade sulla qualità del servizio;
• Una formazione non sufficiente e non usufruita da tutti i lavoratori, elemento essenziale per lavorare in un contesto così complesso.
Come O.S. nella prima metà di Dicembre 2017 è stata richiesta l’apertura di un tavolo con le parti datoriali, avuta quasi un mese dopo, dove si è presentata una piattaforma che mira a migliorare le condizioni lavorative degli addetti e di conseguenza fornire una maggiore qualità del servizio, elemento essenziale per i richiedenti asilo, in modo da facilitare l’inserimento nel tessuto sociale attraverso molteplici strumenti.
Al tavolo si richiedeva di firmare un accordo aziendale per normare in maniera trasparente e condivisa con i lavoratori l’organizzazione del lavoro, fornire strumenti lavorativi adeguati da parte datoriale, regolamentare le indennità oggi a carico degli addetti e per ottenere un diritto di precedenza su nuove assunzioni in caso il lavoratore precedentemente impiegato che abbia già avuto un rinnovo di contratto, rimanga a casa per mancanza di lavoro.
Da segnalare che in un primo momento non si è ricevuta alcuna disponibilità dalla parte datoriale di sedersi ad un tavolo di confronto, e solo l’apertura dello stato di agitazione ha portato ad un primo incontro in data 12/01/2018, alla presenza dei rappresentanti di Cooperjob S.P.A. , Confcooperative Reggio E. e del presidente di Dimora D’Abramo, annunciando subito che in quel momento erano in posizione di ascolto e che avrebbero dato una risposta alle richieste successivamente, individuando a fine incontro il giorno 08/02/2018.
Durante questo mese agli addetti è stato consegnato il cellulare aziendale, allo stesso tempo venivano effettuati colloqui individuali, alcuni sotto scadenza contratto, facendo pressioni sull’adesione al suddetto sindacato. Il giorno del secondo tavolo ci viene comunicato il rifiuto di tutta la piattaforma, dandosi come riferimento normativo l’accordo integrativo provinciale in chiusura in quei giorni, eliminando del tutto la possibilità di concludere accordi aziendali oltre l’integrativo delle Coop Sociali.
L’unica richiesta di accordo fatta al sindacato è stata sulla disponibilità di firmare l’accordo sulla geo-localizzazione dei cellulari aziendali e di valutare per alcuni addetti un ticket restaurant, vista l’assenza del servizio mensa che porta la totalità dei lavoratori a consumare il proprio pasto in locali della cooperativa senza riscaldamento e del tutto inadeguati o in bar esterni.Visto l’andamento negativo del tavolo la Cooperativa Dimora D’Abramo, tentando di recuperare consensi verso i lavoratori non iscritti, ha prontamente promosso alcune formazioni. Nel momento della richiesta di disponibilità però in prima battuta si poneva la discriminante di non essere iscritto ad ADL Cobas, ritirata in un secondo momento dopo la reazione di tutti i lavoratori, inserendo quindi anche personale iscritto all’interno della formazione.
Ci rammarica essere obbligati ad esporci pubblicamente per far sentire la nostra voce, dopo aver intrapreso tutte le vie sindacali percorribili, ponendo elementi di buon senso, scontrandoci contro una indisponibilità sostanziale ad accogliere le nostre richieste.
Spesso a livello pubblico si è parlato in modo strumentale della questione accoglienza e richiedenti asilo nella maggior parte dei casi per meri fini elettorali, senza però entrare nel merito delle condizioni degli educatori e della qualità del servizio svolto con soldi pubblici.
Le richieste poste fino ad ora mirano al mantenimento della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, venuta a mancare nell’ultimo anno lavorativo, resa palese, oltre dalle testimonianze dirette, dal numero di addetti (32 addetti su 60 complessivi nell’ultimo anno) che hanno preferito licenziarsi o non rinnovare il proprio contratto, in un momento in cui trovare lavoro non è scontato, piuttosto che continuare a lavorare in queste condizioni. Riteniamo vergognoso l’utilizzo del sistema di subappalto tramite agenzie interinali, utilizzando i lavoratori come fossero usa e getta, completamente agli antipodi rispetto a quei principi primordiali di cooperazione che hanno caratterizzato il nostro territorio, creando elementi di emancipazione e solidarietà dei lavoratori. Lunedì sera, 26 febbraio, il circolo di Sinistra italiana di Reggio Emilia promuove un incontro pubblico sulle Cooperative Sociali per continuare a discutere di questi temi a supporto di questa importante vertenza.
ADL Cobas – Operatori e Operatrici accoglienza Cooperjob SPA, in forze presso la Cooperativa Dimora d’Abramo